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E le stelle stanno a guardare: il 3 agosto seminario di astronomia gratuito

E le stelle stanno a guardare

<E le stel­le stan­no a guar­da­re> è un even­to cul­tu­ra­le che invi­ta alla con­tem­pla­zio­ne del­la natu­ra, sot­to l’aspetto del pae­sag­gio not­tur­no.

LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA PER TUTTI, MA CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA.

Come si svolge?

PRIMA PARTE ORE 18.00–20.00

Sezio­ne pome­ri­dia­na di preparazione

pres­so A Cevu­sa Bian­ca, in Via San Vito, 15, Con­tra­da San Vito

SECONDA PARTE ORE 22.00

Semi­na­rio esperenziale

A Kud­dia Mida

ATTENZIONE: Por­ta­re:

  • – scar­pe comode
  • – Tap­pe­ti­no
  • – Coper­ta

Prenotazione obbligatoria: 338 291 5126(Whatsapp o Telegram)

Di cosa si tratta?

Al tra­mon­to, con il venir meno del­la luce sola­re, assi­stia­mo ad una len­ta meta­mor­fo­si dell’aspetto del cie­lo che si tra­pun­ta di fio­che lumi­na­rie qua­li stel­le, pia­ne­ti e scie lumi­ne­scen­ti che bril­la­no su una vol­ta cele­ste sem­pre più inqui­na­ta del­le nostre cit­tà. Lo smog, il pul­vi­sco­lo atmo­sfe­ri­co e l’inquinamento fotoe­let­tri­co pre­clu­do­no all’umanità del ter­zo mil­len­nio la pos­si­bi­li­tà di un godi­men­to este­ti­co che ai nostri ante­na­ti era tan­to fami­lia­re, moti­vo di stu­po­re e di gran­de con­for­to dell’animo.

Con­tem­pla­re la natu­ra vuol dire dispor­si in una con­nes­sio­ne di cuo­re con l’ambiente che ci cir­con­da, rico­no­scen­do­ci in esso come par­te del pro­prio più inti­mo Sé. Sol­tan­to se ci “calia­mo” in tale dispo­si­zio­ne d’animo pos­sia­mo apprez­za­re tut­ta la bel­lez­za insi­ta nel Crea­to, insie­me al pro­fon­do valo­re emo­ti­vo che esso rive­ste nel­la vita di cia­scu­no di noi (e del­la inte­ra comu­ni­tà uma­na), qua­le sor­gen­te di sen­so che ali­men­ta le nostre spe­ran­ze e accen­de i nostri desideri.

Affin­ché pos­sia­mo incon­tra­re emo­ti­va­men­te la dimen­sio­ne natu­ra­le cir­co­stan­te è neces­sa­rio tace­re, sospen­de­re la paro­la ed ogni super­fluo pen­sie­ro, per fare spa­zio in noi e acco­glie­re il cie­lo not­tur­no e il cor­teo di luci in esso contenute.

Calar­si nel pae­sag­gio not­tur­no cele­ste vuol dire affi­dar­si, far­si puro ascol­to, respi­ra­re pia­no. Diste­si per ter­ra con lo sguar­do rivol­to ver­so il cie­lo, sopra una mor­bi­da stuo­ia, evi­tan­do di entra­re in con­tat­to con even­tua­li resi­due sor­gen­ti lumi­no­se ter­re­stri la pupil­la potrà gra­dual­men­te dila­tar­si (in cir­ca mezz’ora rag­giun­ge­rà la mas­si­ma aper­tu­ra di 5mm), ren­den­do mas­si­ma­men­te sen­si­bi­le la reti­na alle più fio­che sti­mo­la­zio­ni dei foto­ni che “pio­vo­no” dagli spa­zi siderali.

Chi è Enrico Genovese?

Enri­co Geno­ve­se, idea­to­re e gui­da dell’evento cul­tu­ra­le “E le stel­le stan­no a guar­da­re”, psi­co­lo­go e psi­co­te­ra­peu­ta in Tra­pa­ni, lavo­ra pres­so il Ser­vi­zio Sani­ta­rio Nazio­na­le, astro­fi­lo, dal 2002 con­du­ce semi­na­ri divul­ga­ti­vi di astro­no­mia e di osser­va­zio­ne del cie­lo notturno.

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