Metti una sera al Faro di Pantelleria con Nick the Nightfly…

Metti una sera al Faro di Pantelleria con Nick the Nightfly…

01/08/2024 0 Di Lucia Boldi

Cronaca non convenzionale del concerto di Nick The Nightfly and the Sicily Band al Faro di Punta Spadillo, da una fan entusiasta e molto coinvolta

di Lucia Boldi

Met­ti una sera al Faro di Pan­tel­le­ria, con un fre­sco ven­ti­cel­lo che sof­fia dal mare, met­ti il fighis­si­mo Nick the Night­fly che can­ta le mie can­zo­ni pre­fe­ri­te, met­ti che il bic­chie­re di pas­si­to bevu­to dopo cena mi ha ammor­bi­di­to i pen­sie­ri, aggiun­gi che sono sul­la mia iso­la magi­ca, sot­to le stel­le luc­ci­can­ti, e insom­ma… ho comin­cia­to a sen­ti­re un piz­zi­co­ri­no nel cuo­re e poi nel­le mani e allo­ra le ho bat­tu­te, bat­tu­te e anco­ra bat­tu­te, in un applau­so sen­za fine. Fan­ta­sti­co Nick The Night­fly duran­te lo show di ieri sera a Pun­ta Spa­dil­lo, soprat­tut­to quan­do ha can­ta­to le sue com­pi­la­tion. Bel­lis­si­mo il pez­zo dedi­ca­to a New­york e quel­lo sul­la mid­night pasta.
Are you rea­dy? Let’s go coo­king! We are coo­king mid­night pasta baby after all the fun we’ve had tonight…

Una del­le cose che mi ha affa­sci­na­to di più dell’Italia è che la gen­te si fa “du spa­ghi” a mez­za­not­te. In Sco­zia alle 5 del pome­rig­gio si chiu­do­no le cuci­ne – ha rac­con­ta­to Nick fra una can­zo­ne e l’altra – io sono fie­ro di esse­re cit­ta­di­no ita­lia­no da tre set­ti­ma­ne, ho anche spo­sa­to una sici­lia­na! Sia­mo, e sono vera­men­te feli­ce di poter dire SIAMO, per­ché ormai ne fac­cio par­te, un popo­lo gode­rec­cio!

Il micro­fo­no in mano e un bic­chie­re di bian­co Don­na­fu­ga­ta nell’altro, Nick ha can­ta­to, si è rac­con­ta­to, e ha fat­to can­ta­re il pub­bli­co, per­si­no me, sto­na­ta come un gril­lo in un’orchestra sin­fo­ni­ca che nell’euforia ha dimen­ti­ca­to di esserlo.
Quan­do ha attac­ca­to English­man in New York del suo ami­co Sting, ha rac­col­to un lun­go applau­so già alle pri­me note, e poi Burt Bacha­rach, Pino Danie­le, e anco­ra rac­con­ti di inter­vi­ste del suo show radio­fo­ni­co a Radio­Mon­te­car­lo, che con­du­ce ormai da ben 35 anni, con quell’accento incon­fon­di­bil­men­te scoz­ze­se, la lin­gua sciol­ta e il sor­ri­so disar­man­te. Sim­pa­ti­co, leg­ge­ro, alle­gro, ha affer­ma­to di esse­re mol­to for­tu­na­to per­ché ama il suo lavo­ro, scri­ve­re can­zo­ni e can­tar­le, inter­vi­sta­re cele­bri­tà che all’inizio vede come “dèi” e poi, alla fine, diven­ta­no ami­ci con cui can­ta­re insieme.

Ha inte­ra­gi­to con il pub­bli­co, ha dia­lo­ga­to, fat­to son­dag­gi su chi fos­se pan­te­sco e chi in vacan­za, su quan­ti fos­se­ro spo­sa­ti e quan­ti sepa­ra­ti, ren­den­do il pub­bli­co par­te atti­va del­lo spet­ta­co­lo. Sem­bra­va di esse­re in una di quel­le sera­te diver­ten­ti fra ami­ci. Ha rino­mi­na­to la sua Sici­ly Band, per quel­la sera e in vir­tù di quel­la loca­tion così spe­cia­le – il Faro di Pun­ta Spa­dil­lo – con il nuo­vo nome di “The Faro boys” : i bra­vis­si­mi Fabio Lan­ni­no al bas­so, Die­go Spi­ta­le­ri al pia­no­for­te e Giu­sep­pe Urso alla batteria.

Nick ha sapu­to crea­re un vor­ti­ce di ener­gia, affa­sci­nan­do il pub­bli­co e tra­spor­tan­do­lo con la sua voce cal­da e pro­fon­da in un’atmosfera magi­ca, com­pli­ce il Faro blu. Esau­ri­ti i posti a sede­re, ma sfrut­ta­ti per­si­no i muret­ti a sec­co, le pie­tre e ogni super­fi­cie su cui appog­giar­si. Come un’onda musi­ca­le, abbia­mo can­ta­to con lui, che ha sapu­to diri­ge­re con leg­ge­rez­za e mae­stria il nostro coro improvvisato.

Sim­pa­ti­co l’ultimo pez­zo suo­na­to con un’ukulele da soli 500 dol­la­ri – Nick ha rac­con­ta­to che il tito­la­re del nego­zio avreb­be volu­to ven­der­glie­ne uno da 20.000, ma lui ne desi­de­ra­va uno più “friend­ly”.
Be your­self il tito­lo, (Sii te stes­so) anche per­ché, come dico­no Freud e il buon Nick, tut­ti gli altri sono già occupati. 
Comun­que, se aves­si potu­to esse­re me stes­sa, ieri sera sarei sali­ta sul pal­co e avrei gri­da­to: “Nick, I love you, sei una for­za del­la Natu­ra!