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Il racconto del concerto di Raf vissuto in prima fila dal nostro Giacomo Policardo

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Il racconto del concerto di Raf vissuto in prima fila dal nostro Giacomo Policardo

di Gia­co­mo Policardo

Pro­ta­go­ni­sta la musi­ca a Pan­tel­le­ria. Si è svol­to il 5 ago­sto a Piaz­za Cavour a Pan­tel­le­ria, uno dei due con­cer­ti in pro­gram­ma nel­l’am­bi­to degli even­ti esti­vi. Pri­mo pro­ta­go­ni­sta Raf. Subi­to pron­ti, via: Raf ci ha fat­to emo­zio­na­re con le sue can­zo­ni, ha fat­to tre can­zo­ni in serie e poi ha salu­ta­to il pubblico.

Non solo musi­ca dun­que, ma anche rifles­sio­ni. Salu­tan­do il pub­bli­co ha par­la­to di Pan­tel­le­ria come di un’i­so­la affa­sci­nan­te, di un’i­so­la in cui non era mai sta­to, ma ha par­la­to anche di quel­li che potreb­be­ro esse­re e che sono i pro­ble­mi di que­sta isola.

Ha dovu­to anche ridur­re quel­lo che è il suo staff per fare que­sto con­cer­to, in quan­to il pal­co era trop­po pic­co­lo e quin­di la logi­sti­ca non pote­va esse­re quel­la che usa di soli­to nei suoi con­cer­ti, ma ha garan­ti­to e ce l’ha mes­sa tut­ta per far sì che que­sto con­cer­to riu­scis­se e dob­bia­mo dire che è anda­ta abba­stan­za bene.

Un’al­tra rifles­sio­ne che ha fat­to nel­l’in­tro­dur­re le sue can­zo­ni ha par­la­to di liber­tà. Nel pre­sen­ta­re il suo pez­zo “Libe­ri”, ha par­la­to di come gli uomi­ni del pas­sa­to, ma anche di ades­so, devo­no poter sce­glie­re, devo­no poter ave­re libe­ro arbi­trio, cosa che for­se oggi dia­mo trop­po per scon­ta­to, ma non sem­pre è così.

Ha par­la­to anche del suo esse­re non trop­po social, di non esse­re avvez­zo ai pet­te­go­lez­zi. Nel pre­sen­tar­si, ha det­to che pra­ti­ca­men­te se uno vuo­le, cer­ca e rie­sce ad eva­de­re dai pet­te­go­lez­zi del­la gen­te. Si sa, se si è un per­so­nag­gio pub­bli­co, spes­so si è trop­po espo­sti, ma lui è riu­sci­to comun­que a rima­ne­re abba­stan­za estra­neo a quel­li che sono, come pos­sia­mo dire, i cur­tig­ghi, dicen­do­lo alla pantesca.

Ha par­la­to anche del un suo libro, il cui tito­lo è “La mia casa”. Sul­l’i­dea del libro, ha fat­to anche un ine­di­to, un bra­no musi­ca­le che ha pre­sen­ta­to appun­to in que­sta occa­sio­ne. In que­sto con­cer­to non pote­va man­ca­re “Self Con­trol”, che è sta­to il suo pri­mo bra­no che l’ha lan­cia­to nel­la sce­na musi­ca­le mondiale.

Ieri sera ha rac­con­ta­to al pub­bli­co di come, 40 anni fa, ha approc­cia­to a quel­lo che è il mon­do musi­ca­le. Fra una can­zo­ne e l’al­tra, poi nel­la par­te fina­le, al momen­to di con­ge­da­re tut­ti e rin­gra­zia­re il suo staff, il pub­bli­co lo accla­ma­va: “fuo­ri, fuo­ri, fuo­ri!” Lui è usci­to nuo­va­men­te e ha deli­zia­to il pub­bli­co con un bra­no bel­lis­si­mo, “l’In­fi­ni­to”.

Bene, que­sto è in con­clu­sio­ne quel­lo che è sta­to il con­cer­to di Raf, aspet­tan­do il pros­si­mo con­cer­to di Alex Brit­ti, che sarà a fine ago­sto, pos­sia­mo sen­z’al­tro dire viva la musi­ca comun­que, ovun­que e dovunque.

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