Con una cerimonia conviviale, stamattina in Aula Consiliare è stata presentata la conclusione dei Progetti Educativi della Direzione Didattica D’Aietti.
Con l’occasione il Preside Provenza ha lasciato il testimone al Preside Di Bartolo e ha concluso in bellezza tre anni intensi di lavoro prima alle medie e superiori e infine alla Direzione Didattica
di Francesca Marrucci
Si è tenuta stamattina, presso l’Aula Consigliare del Comune di Pantelleria, la cerimonia di chiusura di due progetti educativi di grande rilevanza: “Non solo mizzica, il siciliano, la lingua di un popolo” e “Alla scoperta dell’isola di Pantelleria, conosciamo il nostro territorio”. Promossi dalla Direzione Didattica di Pantelleria d’Aietti, questi progetti sono stati realizzati grazie ai finanziamenti della Regione Siciliana e del Ministero, con il sostegno del Parco Nazionale Isola Pantelleria, del Comune di Pantelleria e di altri enti locali.
Inizio della Cerimonia
La cerimonia è stata inaugurata dal Sindaco, Fabrizio D’Ancona, il quale ha invitato i giovani a frequentare più spesso la Casa Comunale, coinvolgendo anche i loro genitori. Ha poi passato la parola all’Assessore alla Pubblica Istruzione, Adele Pineda, che ha sottolineato l’importanza di educare i bambini alle tradizioni e alla cultura isolana. “Questi progetti sono fondamentali per preservare il dialetto pantesco e trasmettere l’identità dell’isola alle nuove generazioni”, ha affermato Pineda.
“Non solo mizzica, il siciliano, la lingua di un popolo”
Il primo progetto, focalizzato sul dialetto pantesco, ha visto la partecipazione attiva di esperti locali che hanno introdotto i bambini a storie, filastrocche e canzoni tradizionali. Antonino Provenza, dirigente scolastico, ha spiegato come il dialetto non sia più parlato quotidianamente nelle famiglie, e come questo progetto miri a recuperare una parte fondamentale del patrimonio culturale locale.
Tra i collaboratori, Nuccia Farina, ex insegnante e vice presidente dell’Unipant, ha insegnato ai ragazzi filastrocche e canzoni tradizionali, alcune delle quali tradotte dal repertorio italiano in pantesco. Il noto musicista isolano Frankie Bri ha coinvolto i bambini nella scoperta della musica tradizionale e dei balli nei circoli locali, grazie alla collaborazione del Circolo Ogigia e della Presidente Florinda Valenza.
Risultati e Riflessioni
Provenza ha evidenziato l’importanza del lavoro svolto dai volontari e dagli insegnanti, come Franca Zona, che ha lavorato per rendere il dialetto accessibile e interessante per i bambini. Ha anche sottolineato come i giovani, inizialmente timorosi di usare il dialetto, abbiano mostrato una sorprendente propensione a impararlo e utilizzarlo.
Giovanna Drago, responsabile della parte relazionale del progetto, ha descritto come siano stati riscoperti antichi giochi, canzoni e balli. Ha inoltre evidenziato la particolarità del dialetto pantesco, influenzato da varie popolazioni nel corso dei secoli. Spiegando inoltre come la maggior parte dei bambini non aveva mai parlato il pantesco, ma che poi, nell’apprenderlo ha mostrato una sorta di imprinting, una propensione che rendeva tutto più semplice. A volte, invece, c’era il timore di usare una parola in dialetto e si chiedeva addirittura il permesso, come se si stesse facendo qualcosa di scorretto.
L’Assessore Pineda ha poi regalato a Provenza una preziosa copia del Vocabolario Italiano-Pantesco di Gianfranco Pavia, come tramite ideale per continuare a trasmettere il pantesco alle nuove generazioni attraverso la scuola.
“Alla scoperta dell’isola di Pantelleria, conosciamo il nostro territorio”
Il secondo progetto, finanziato dal Ministero e rivolto alle isole minori, ha coinvolto i bambini nella scoperta del territorio pantesco. Una cartina dell’isola, creata dalle esperienze dei bambini, è stata distribuita durante la cerimonia. I giovani partecipanti hanno visitato luoghi emblematici come Punta Spadillo, Monte Gibele, Montagna Grande e il Lago di Venere, con il supporto del Parco Nazionale Isola Pantelleria, della LIPU e dell’Ordine dei Geologi.
Andrea Biddittu, in rappresentanza del Parco Nazionale, ha esortato i bambini a diventare esploratori dell’isola e a coinvolgere i loro genitori nelle scoperte fatte. Ripescando tra i suoi ricordi di bambino pantesco, ha lanciato un importante messaggio ai ragazzi: “Se qualcuno vi dice di non parlare in dialetto perché è da ignoranti, rispondetegli che il dialetto è la carta d’identità di un territorio, un’appartenenza culturale che non va persa.”
Angela Siragusa, vicepreside, ha spiegato come i ragazzi abbiano anche visitato aziende locali per apprendere i processi di produzione dei prodotti tipici dell’isola. A questo proposito ha invitato a intervenire la Prof. Antonietta Valenza che ha guidato i ragazzi alla scoperta del cappero e ha ricordato loro che è importante conoscere la propria terra per poi poterla far conoscere agli altri.
Un ulteriore ringraziamento è stato fatto alle due guide del Parco che hanno portato i ragazzi suoi luoghi di interesse: Valentina Romano e Matteo Piceni e a Davide Emma, agronomo del Parco e Denny Almanza che ha fatto conoscere ai bambini il meraviglioso mondo delle api.
Conclusione e Futuro
La cerimonia si è conclusa con un appello del preside Provenza a continuare e ampliare queste iniziative per preservare il dialetto pantesco e il patrimonio culturale dell’isola. Provenza, alla fine del suo mandato, ha passato il testimone a Fortunato Di Bartolo, nuovo dirigente delle scuole riunite in un unico istituto. Non poteva mancare una speciale menzione per Franco Pavia e Sergio Minoli che da ex-dirigenti scolastici svolgono ancora oggi un ruolo fondamentale all’interno degli istituti scolastici.
Con un caloroso ringraziamento a tutti i docenti, il personale e i genitori, Provenza ha espresso la sua soddisfazione per i tre anni trascorsi a Pantelleria. Dal primo settembre, un nuovo anno scolastico porterà con sé nuove avventure e progetti per i giovani dell’isola.
Dal primo settembre, le scuole di Pantelleria inizieranno un nuovo anno scolastico, pronte a intraprendere nuovi progetti e avventure per continuare a coltivare l’identità e le tradizioni dell’isola.
ECCO ALCUNE FOTO DELLA MATTINATA:
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.