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Pantelleria: alla scoperta di Pantelleria con gli scatti di Lorenzo Fontana
11/08/2024Abbiamo visitato la Mostra del giovane fotografo Lorenzo Fontana, alla scoperta degli angoli più remoti, delle scogliere più inaccessibili o dei volti più tipici dell’isola.
Fino al 28 agosto aperta in Corso Umberto I
di Lucia Boldi
È mingherlino e un po’ timido, ha solo 19 anni, ma quando ha fra le mani la sua Nikon 050 diventa un leone Lorenzo Fontana, il giovane fotografo di Scisciano, figlio di papà pantesco con dammuso a Mursia.
La sua prima mostra dal titolo “Stranezze pantesche” è stata inaugurata ieri sera 9 agosto, in Corso Umberto I, al numero 48, sede della Fondazione Don Cola, alla presenza del sindaco Fabrizio D’Ancona e come pigmalione il giovane architetto berlinese Gereon Pilz van der Grinten.
Sono 99 scatti dell’isola, attimi cristallizzati in un tempo dilatato che si è fatto eterno. Così fra un calice di Scirocco della Cantina D’Ancona e una chiacchiera, Lorenzo mi illustra il suo percorso, indicandomi, fra tutte, la sua foto preferita, quella legata alla sfera dei sentimenti, che immortala il suo pastore tedesco Willy sullo sfondo di un mare pantesco appena increspato, a Mursia.
L’osservazione attenta degli angoli più remoti, delle scogliere più inaccessibili o dei volti più tipici dell’isola è stato da sempre il suo interesse principale durante i periodi di vacanza a Pantelleria. Negli anni, girovagando, ha raccolto una serie di scatti, tutti molto naturali, nessuna posa, alcuni a colori e altri in bianco e nero, che raccontano una visione giovane dell’essenza dell’isola, pur rifacendosi a luoghi e volti del passato.
Lorenzo racconta di uno scatto in particolare, frutto di un attimo fortunato: l’ignaro soggetto non ha mai saputo di essere stato immortalato in una posizione particolare, all’Elefante, mentre formava, con il suo braccio, un arco simile a quello della roccia. Sarebbe bastata una frazione di secondo e lo scatto non sarebbe neanche esistito. Questo è il potere della fotografia: catturare un momento fugace, un istante irripetibile e congelarlo per sempre in un’immagine che può essere osservata e rivissuta all’infinito.
Solo 99 gli scatti esposti alla Fondazione Don Cola, ma Lorenzo me ne mostra altri che non hanno trovato spazio, agavi, rocce dalle forme strane, il mare agitato dal vento.
Ho apprezzato molto gli scatti dedicati allo storico Zorro, dove spesso ho condiviso il tavolo con commensali sconosciuti e poi una serie di tramonti dai colori aranciati e dorati. Pieni di tensione gli scatti dedicati agli sbarchi clandestini, alcuni vissuti in diretta, dato la posizione del suo dammuso a Mursia.
Non ci resta che augurare a Lorenzo Fontana il meritato successo e una fantastica crescita artistica e professionale.
Lucia Boldi, nata a Palermo nel 1961, ama definirsi una collezionista di storie e di emozioni. Da giovanissima ha firmato articoli di attualità per il giornale L’Ora. Negli anni ottanta, nella storica via Libertà, ha aperto una boutique, diventata presto luogo di nicchia per le appassionate di moda. Per quasi quarant’anni ha ricercato la bellezza nei vestiti e fatto emozionare tante donne grazie alla linea ardita di un abito, alla consistenza eterea di un caftano in seta o alla forma originale di una collana. Quando la moda ha smesso di darle il batticuore, ha scoperto che con la penna poteva ricreare lo stesso incanto. Scegliere le collezioni o scrivere libri sono due attività che, a suo dire, si somigliano: si tratta sempre di esprimere la propria personalità e i propri sentimenti, anche se in maniera diversa. Cucurummà è il suo romanzo d’esordio.