Pantelleria affascina l’imperatore Federico II: presentati i romanzi di Marzio Bartoloni al Castello Barbacane PANTELLERIA.…
Pantelleria e Federico II: Marzio Bartoloni incanta il pubblico isolano
13/08/2024 0 Di Tatiana BrignoneFederico II: la narrazione di Marzio Bartoloni trova una cornice nel Castello di Pantelleria
di Tatiana Brignone
Venerdì 9 agosto, ha avuto luogo, nella suggestiva location del Castello di Pantelleria, la presentazione dei due romanzi “Federico. L’avventura di un re” e “Federico e la setta degli assassini” di Marzio Bartoloni. L’evento, condotto dal giornalista, scrittore e Commissario Straordinario dell’Ente Parco, Italo Cucci, ha toccato temi di grande attualità. L’isola di Pantelleria è apparsa protagonista accanto a Federico II durante la serata così come nei romanzi dell’Autore.
Il legame tra Federico II e Pantelleria
Sotto il cielo dell’isola e tra le mura secolari del cortile del Castello di Pantelleria, la presentazione è stata inaugurata da due aneddoti personali su Federico II raccontati da Italo Cucci: del resto, Jesi, la città delle attuali Marche dove nacque lo Stupor Mundi, ha dato i natali anche a Roberto Mancini.
Cucci ha proseguito leggendo uno dei suoi passaggi preferiti del romanzo: quello in cui Federico II, durante la navigazione, vede per la prima volta Pantelleria, “l’isola in mezzo a un mare blu cobalto”.
Il microfono è poi passato a Marzio Bartoloni, autore e giornalista de “Il Sole 24 ORE”, che ha regalato al numeroso pubblico delle curiosità sull’eclettico Federico II: dagli 11 castelli alla poesia, passando per il trattato sulla falconeria (De arte venandi cum avibus) e le amanti, approdando alle scomuniche e agli sforzi per la pace. Bartoloni, grande appassionato di Federico II, rivela che il “re bambino” vanta il primato di personaggio storico più mitizzato: esistono decine di leggende sula sua vita. Proprio una di queste ha dato allo scrittore l’ispirazione per il primo romanzo “Federico. L’avventura di un re”.
Nel cortile del Castello dell’isola, dalle origini normanne proprio come lo Stupor Mundi, non si è potuta ignorare la passione brillare negli occhi dell’autore mentre descriveva Pantelleria come l’unico luogo capace di incarnare pienamente il carattere di Federico II.
Come nasce il primo libro
“Papà, raccontami una storia con la bocca!”, questa è la frase, pronunciata una sera da uno dei quattro figli di Marzio Bartoloni, che lo ha spinto a inventare racconti sul personaggio storico di cui più è appassionato.
Il suggerimento di scriverci un libro viene sempre dai suoi figli. “Federico. L’avventura di un re” viene pubblicato nel 2020, un periodo particolare, e viene recensito anche sul nostro giornale.
Il romanzo, del genere “avventura”, “fantasy” e “storico”, è anche un libro per ragazze e ragazzi dai dieci anni in su. Infatti, il protagonista Federico II viene ritratto a dodici anni mentre deve scappare, insieme ad amici creati dall’abilità dello scrittore, da antagonisti realmente esisti. I cattivi, approfittando della sua giovane età, vorrebbero impadronirsi della corona e tramano per mettere fine alla lunga e pacifica convivenza tra la popolazione araba e quella cristiana.
L’Imperatore perse il padre, Enrico IV di Hohenstufen, a tre anni e rimase orfano dopo la morte della madre, Costanza D’Altavilla, l’anno seguente. Una delle leggende lo vede vagabondare libero tra i vicoli di Palermo ed è proprio lì che Bartoloni dà inizio al suo romanzo, raccontato in prima persona proprio dal giovane Federico II, “nato sotto una tenda piantata in tutta fretta nella piazza di Jesi nella gelida mattina del 26 dicembre 1194”.
Tra storia e romanzo
Le due opere di Bartoloni sono un connubio di fatti storici ed elementi romanzati: Alessandro Manzoni avrebbe parlato di vero poetico. Lo scopo dell’autore è duplice: diffondere la Storia e rendere il libro interessante anche ai più giovani. Inoltre, Bartoloni adotta un artificio tecnico per distinguere la componente reale da quella realistica, come ha sottolineato Giovanna Cornado Ferlucci, intervistatrice insieme a Italo Cucci: vengono usati due caratteri differenti.
Sono molti i luoghi, oggi siti archeologici, riportati in vita dalla penna di Bartoloni, dagli “antichi acquedotti di Palermo” allo stesso Castello di Pantelleria, rifugio della Storia e riparo nel romanzo.
La Madonna della Margana in “Federico. L’avventura di un re”
Un passaggio particolarmente caro al presentatore Cucci e all’autore Bartoloni è quello dell’incontro isolano tra i protagonisti e i custodi di un’antica iconografia: è la Madonna della Margana. Il dipinto, oltre ad avere un ruolo specifico nel romanzo, funge da tramite per esprimere il valore più importante che Bartoloni vuole trasmettere ai suoi lettori.
Difatti, la preziosa immagine è conservata, nella finzione, da un frate basiliano (religione cristiana) e un imam (religione musulmana). In quel momento, sebbene anche a Palermo le chiese sorgessero accanto ai minareti, il giovane Federico II comprende le potenzialità e l’importanza della convivenza tra le culture. Oggi, il multiculturalismo è uno degli aspetti maggiormente ammirati del governo del celebre personaggio storico.
Durante la presentazione, sono state raccontate al pubblico anche le leggende riguardanti la Madonna della Margana, come il “salvataggio” da parte di Maometto e l’arrivo via mare.
Il successo e l’incontro con i giovani lettori
“Federico. L’avventura di un re” ha riscosso molto successo in tutta Italia, soprattutto tra il giovane pubblico. Bartoloni è stato invitato in varie scuole secondarie di primo grado. Alcuni studenti gli hanno rivelato di considerare il libro il più bello mai letto e tutti gli hanno domandato cosa è successo dopo a Federico e ai suoi amici. Ciò ha spinto l’autore a cimentarsi, ancora una volta, nella scrittura letteraria.
Il sequel: “Federico e la setta degli assassini”
“Federico e la setta degli assassini” è il secondo romanzo presentato da Bartoloni. Pubblicato a giugno di quest’anno, la trama del romanzo si fonda sulla “crociata pacifica” organizzata da Federico II.
Infatti, la celebre “sesta crociata” (1228–1229) fu l’unica a non essere combattuta militarmente: Federico II utilizzò la diplomazia.
Tuttavia, il giovane Imperatore dovrà difendersi della “setta degli assassini”, realmente esistita e alla quale, come Bartoloni ricorda mentre dona al pubblico la lettura di alcuni passaggi del romanzo, è ispirato il videogioco Assassin’s Creed.
Il significato dietro i nomi dei protagonisti e l’auspicio di pace
Prima dell’intervento conclusivo dell’assessore Massimo Bonì, Bartoloni fa il regalo più grande al pubblico raccontando il significato dietro ai nomi di Mounsif e Fatima, ovvero gli amici, di cultura islamica, che accompagnano Federico II durante le sue avventure.
Mounsif, che oggi non c’è più, è stato un amico del figlio maggiore dell’autore, mentre Fatima è la migliore amica della figlia. I due libri di Marzio Bartoloni vogliono essere un omaggio allo scambio culturale e alla convivenza pacifica: lo sanno bene le stelle nel cielo sopra al Castello di Pantelleria, mentre ascoltano gli applausi che sfiorano quei muri protagonisti dell’avvicendarsi dei popoli sull’isola dell’ospitalità.
Tatiana Brignone frequenta il Liceo scientifico a Pantelleria. Le sue passione sono la lettura, la scrittura e la musica.
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Tatiana Brignone frequenta il Liceo scientifico a Pantelleria. Le sue passione sono la lettura, la scrittura e la musica.