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Pantelleria la Magnifica: Paolo Minzi racconta il suo libro

Pantelleria, La Magnifica: il libro fotografico e la Mostra d’immagini subacquee di Paolo Minzi affascinano i presenti al Castello. Lo abbiamo intervistato per voi

di Tatia­na Brignone

Lune­dì 12 ago­sto si è svol­ta al Castel­lo di Pan­tel­le­ria la pre­sen­ta­zio­ne del libro “Pan­tel­le­ria La Magni­fi­ca – Un patri­mo­nio da pro­teg­ge­re” di Pao­lo Min­zi. L’e­ven­to, con­dot­to dal Rota­ry Club, è sta­to abbi­na­to all’a­per­tu­ra del­la Mostra foto­gra­fi­ca d’im­ma­gi­ni subac­quee del­l’au­to­re. Tra i nume­ro­si i pre­sen­ti, anche il sin­da­co Fabri­zio D’An­co­na, l’as­ses­so­re Ade­le Pine­da e il Com­mis­sa­rio Straor­di­na­rio del­l’En­te Par­co Ita­lo Cuc­ci.

Nel gre­mi­to cor­ti­le del Castel­lo di Pan­tel­le­ria, la con­fe­ren­za è sta­ta intro­dot­ta dai salu­ti isti­tu­zio­na­li del­la Dott.ssa Mim­mi Pan­za­rel­la, Pre­si­den­te del Rota­ry Club, e del Sin­da­co Fabri­zio D’An­co­na. Entram­bi han­no rac­con­ta­to il pro­prio pri­mo incon­tro con il Dott. Min­zi, di pro­fes­sio­ne chi­rur­go ortopedico.

Min­zi ha poi rin­gra­zia­to la moglie Ele­na, che lo ha spin­to a scri­ve­re il libro. Infat­ti, l’o­pe­ra è sta­ta rea­liz­za­ta duran­te un perio­do di ripo­so for­za­to a cau­sa di un’o­pe­ra­zio­ne chi­rur­gi­ca subi­ta dal dot­to­re. In quel perio­do Min­zi, esor­ta­to, ha invia­to al pro­prio edi­to­re più di due­mi­la foto­gra­fie da lui scat­ta­te nel cor­so degli anni di immer­sio­ni subacquee.

L’au­to­re, inco­rag­gia­to dal­le doman­de del­la pre­sen­ta­tri­ce, ha rega­la­to al pub­bli­co mol­ti aned­do­ti: dai bagni, in acque poco pro­fon­de, da bam­bi­no e con la madre, alla pri­ma foto­ca­me­ra subac­quea, pas­san­do per le immer­sio­ni con l’i­strut­to­re Anto­nel­lo D’A­iet­ti e i tra­guar­di rag­giun­ti in profondità.

Sono sta­te tan­te anche le risa­te del pub­bli­co, spin­te dal­le rispo­ste gio­via­li e sin­ce­re di Min­zi, che si defi­ni­sce un foto­gra­fo con la pas­sio­ne per la chi­rur­gia. Para­go­nan­do la sua attra­zio­ne per i fon­da­li a quel­la gene­ra­ta dal leg­gen­da­rio can­to del­le sire­ne, ha det­to che le crea­tu­re lo invi­ta­no ad anda­re sem­pre più in pro­fon­di­tà, ma che lui rispon­de con un sono­ro e colo­ri­to “tiè!”.

Tra le bat­tu­te, Min­zi non ha dimen­ti­ca­to di sot­to­li­nea­re l’im­por­tan­za del­la sal­va­guar­dia del­l’am­bien­te e dei mari, pro­ta­go­ni­sti asso­lu­ti dei suoi scatti.

La Mostra, col­lo­ca­ta nel­la quat­tro sale del pri­mo pia­no del Castel­lo di Pan­tel­le­ria, è la secon­da ope­ra pre­sen­ta­ta da Min­zi. Le stan­ze, illu­mi­na­te dai colo­ri sgar­gian­ti dei pan­nel­li, sono sta­te attra­ver­sa­te dai visi­ta­to­ri curio­si. Tra loro, c’è anche un bam­bi­no atten­to con una pic­co­la foto­ca­me­ra verde.

Dopo la galleria di immagini, troverete la nostra intervista all’autore.

Signor Minzi, la sua Mostra è davvero molto bella, ma… ha una foto preferita tra quelle esposte?

Beh, è un po’ dif­fi­ci­le: è come se qual­cu­no aves­se 10 figli e gli venis­se chie­sto qual è il figlio pre­fe­ri­to! Pur­trop­po, non ve lo pos­so dire, per­ché sono tal­men­te inna­mo­ra­to che mi piac­cia­no tut­te le foto, anche quel­le brut­te. Con­si­de­ra­te che io foto­gra­fo da quan­do ho 12 anni e vado sot­t’ac­qua da sem­pre, da quan­do ho 14 anni.

Cosa consiglierebbe ai giovani che vorrebbero intraprendere il percorso delle immersioni e della fotografia?

Il segre­to è sem­pre lo stes­so: biso­gno fare una cosa che si ama, per­ché allo­ra diven­ta tut­to faci­le. Non è una cosa dif­fi­ci­le anda­re sot­t’ac­qua: biso­gna esse­re inna­mo­ra­ti del mare. Poi, come dico, “se lo fac­cio io lo può fare chiunque”!

C’è un posto che le ha regalato più scatti rispetto ad altri luoghi?

Ho tan­ti anni, sono nato nel ’45. Il discor­so è che ho gira­to tut­ti i mari del Mon­do e, come si può vede­re, ho casa a Pan­tel­le­ria, quin­di un “per­ché” c’è. Pan­tel­le­ria è magni­fi­ca, è bel­lis­si­ma. È bel­lis­si­ma sopra, è bel­lis­si­ma sot­t’ac­qua: è un posto incan­ta­to e non si può resi­ster­le. Le foto più bel­le le ho fat­te qua. Anda­re sot­t’ac­qua è l’u­ni­co modo: è una cosa faci­le ed è anche emo­zio­nan­te. Ti fa vede­re del­le cose che, altri­men­ti, non potrai mai vedere.

Men­tre Pao­lo Min­zi rega­la fir­me e dedi­che alle tan­te per­so­ne venu­te alla pre­sen­ta­zio­ne, pren­de in mano uno dei suoi libri dal­la coper­ti­na blu mare e scher­za anco­ra, doman­dan­do: “Ma è reale?”

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