Pantelleria: presentato il libro di Rosario Cappadona a Scauri

Pantelleria: presentato il libro di Rosario Cappadona a Scauri

16/08/2024 0 Di Redazione

Presentato il libro di Rosario Cappadona su ricette e storie pantesche al Circolo Agricolo di Scauri: Pantelleria che guarda al futuro con i sapori del passato

di Lucia Boldi

Una ricet­ta per ogni rac­con­to o, meglio anco­ra, un rac­con­to per ogni ricet­ta: il nuo­vo libro di Rosa­rio Cap­pa­do­na, la cui pre­sen­ta­zio­ne si è svol­ta ieri sera alle 22 al cir­co­lo agri­co­lo di Scau­ri, dal tito­lo “I rac­con­ti e le ricet­te dei miei ricor­di pan­te­schi” è un pic­co­lo teso­ro di riti, uno scri­gno pre­zio­so di tra­di­zio­ni, pra­ti­che e costu­mi del­la comu­ni­tà di Pan­tel­le­ria, attra­ver­so i ricor­di com­mos­si dell’autore. “Mol­te tra­di­zio­ni si riflet­to­no nel­la cuci­na, con piat­ti tipi­ci pre­pa­ra­ti in occa­sio­ni spe­cia­li o duran­te le festi­vi­tà – affer­ma l’autore – Può capi­ta­re che talu­ni piat­ti si evol­va­no nel tem­po, adat­tan­do­si ai cam­bia­men­ti socia­li e cul­tu­ra­li, ma alcu­ne pie­tan­ze rimar­ran­no sem­pre un ele­men­to fon­da­men­ta­le nel­la pre­ser­va­zio­ne del­la memo­ria sto­ri­ca e dell’identità di una comu­ni­tà. Nel­le con­tra­de per esem­pio, le tra­di­zio­ni sono più radi­ca­te che in paese”.

Rosa­rio, lau­rea­to in Sto­ria e Filo­so­fia, per anni a capo del­la Coo­pe­ra­ti­va Agri­co­la dei Pro­dut­to­ri Cap­pe­ri di Pan­tel­le­ria, impe­gna­to nel socia­le e in poli­ti­ca, gior­na­li­sta per l’ora di Tra­pa­ni, per il Pan­te­co, e per altre testa­te in Emi­lia, è al suo quar­to libro, tre dei qua­li inco­ro­na­no il cap­pe­ro di Pan­tel­le­ria come il re del­la cuci­na isolana.

La pre­sen­ta­zio­ne è sta­ta orga­niz­za­ta come fos­se uno spet­ta­co­lo, con le let­tu­re appas­sio­na­te di Mau­ri­zio Sal­va­la­lio, atto­re e regi­sta mila­ne­se, che han­no coin­vol­to il pub­bli­co, ripor­tan­do alla memo­ria l’aroma tie­pi­do e dol­ce di can­nel­la del­le spin­ci a cud­dru­red­da (le sfin­ce a ciam­bel­la) che la madre dell’autore pre­pa­ra­va imman­ca­bil­men­te al mat­ti­no del­la festa dell’Immacolata, o il pro­fu­mo del sucu di bri­cio­li (il sugo del­le bra­cio­le) che i pir­ria­tu­ra (i cava­to­ri di pie­tra) usa­va­no pre­pa­ra­re per con­di­re gli spa­ghet­ti e man­giar­li tut­ti insie­me alla fine di una lun­ga e dura gior­na­ta di lavo­ro, descrit­ta magi­stral­men­te dall’autore.

Han­no dia­lo­ga­to con Rosa­rio Cap­pa­do­na, Gio­van­na Fer­luc­ci e il gio­va­ne medi­co Ange­lo Casa­no, che ha por­ta­to un nuo­vo e fre­sco pun­to di vista sul­le tra­di­zio­ni dell’isola: in un mon­do sem­pre più glo­ba­liz­za­to, man­te­ne­re un lega­me con le pro­prie ori­gi­ni diven­ta cru­cia­le per pre­ser­va­re la cul­tu­ra loca­le e per costrui­re una con­sa­pe­vo­lez­za storica.

Dul­cis in fun­do, l’attore Gian­ni Ber­nar­do ha chiu­so la pre­sen­ta­zio­ne con una com­mo­ven­te let­te­ra dedi­ca­ta all’autore ma anche a se stes­so e ai suoi ricor­di di emi­gran­te con valigia.

Nono­stan­te non sia sta­ta let­ta nes­su­na ricet­ta, sem­bra­va qua­si che nell’aria aleg­gias­se un pro­fu­mo di sof­frit­to, di pomo­do­ri­ni e di sughi. Arri­va­ta a casa ho pre­pa­ra­to le case­rec­ce con­si­glia­te da Rosa­rio: Aglio imbion­di­to in padel­la, olio di Castel­ve­tra­no, acciu­ga dis­sa­la­ta. Poi pomo­do­ri­ni sen­za semi né par­te aci­da, oli­ve e cap­pe­ri. Man­te­ca­re le case­rec­ce con l’acqua di cot­tu­ra del­la pasta e sve­ni­re dal­la godu­ria in pace.