Ancora sulla Pantelleria di una volta e di adesso: i pareri di chi l’ha frequentata e di chi l’ha vista cambiare
Diamo voce ad altri due lettori che vogliono portare la loro testimonianza su una Pantelleria diversa da quando hanno iniziata a frequentarla loro, uno nel 1966 e uno nel 1994.
Uno ha rinunciato a venirci, l’altro si lamenta di come viene trattato dagli isolani. Senz’altro Pantelleria è cambiata negli anni, ma non sempre in meglio, anche se non si può certo pretendere che rimanga ferma a 60 anni fa.
Ecco i pareri di due lettori sull’argomento.
Buongiorno.
Nel leggere la lettera dell’arch. Albano mi sono ricordato di momenti vissuti quando Pantelleria era un’isoletta sperduta nel Mediterraneo e sconosciuta ai più.
Sono sbarcato la prima volta a Pantelleria con un gruppo di amici nell’ormai lontano 1966, desideroso di immergermi in un mare cristallino ed ancora incontaminato, dopo un viaggio dal nord terminato con una traversata di quasi 7 ore con l’Antonello da Messina in un mare in burrasca.
Alloggiavamo all’albergo Di Fresco, non quello di Mursia, che fu costruito qualche anno dopo, ma in paese.
Dopo qualche giorno conoscevamo già un pò tutti ed i sub più quotati dell’isola, quali Sansone ed i fratelli Farina, che ci fecero conoscere i luoghi più belli per le nostre immersioni.
Era veramente un paradiso per bellezza, tranquillità e cordialità dei panteschi con spaghettate e grigliate di pesce un po’ ovunque, e fu proprio in una di queste serate a Cala Tramontana che il nostro ospite, “Turi l’orbu”, dopo un’abbondante bevuta di zibibbo, mi fece vedere e mi offrì in vendita un dammuso un pò malconcio che acquistai per una cifra irrisoria, ristrutturai e frequentai per una decina d’anni, quando il turismo era ancora quasi inesistente e che dovetti poi abbandonare e vendere per motivi pratici e logistici: viaggio ancora troppo lungo, trasporto attrezzature (gommone e bombole) complesso e assoluta mancanza di assistenza in loco.
Da allora non sono più tornato, perché preferisco il ricordo di un’isola incontaminata all’essere immischiato nel turismo di massa che ha trasformato un piccolo paradiso in un luogo “quasi” qualunque.
Cordiali saluti,
Mario Benedet
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Buon pomeriggio,
ho acquistato con entusiasmo un dammuso nel 1994 e nel corso degli anni la bellezza e la tranquillità dell’isola è svanita.
Non c’è rispetto per i turisti né dagli amministratori nemmeno dai residenti, tutti pensano a spennarci e non hanno il minimo rispetto, per non citare i nostri mezzi di collegamento, sono una totale barzelletta.
Cordiali saluti,
Silvano Zanin
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Foto di copertina di Tommaso Brignone
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