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Presentato il libro di Gianni Bernardo Tratti e Ri-tratti. Un successo

Grande successo a Pantelleria per la presentazione-spettacolo del libro di Gianni Bernardo Tratti e Ri-tratti, domenica sera 18 agosto, al Castello Medievale

di Lucia Boldi

Qua­le loca­tion miglio­re pote­va acco­glie­re que­sto bra­vis­si­mo atto­re, dram­ma­tur­go, can­tau­to­re e ades­so anche poe­ta e scrit­to­re, figlio di Pan­tel­le­ria, se non il Castel­lo dell’isola? 

Pote­va­mo stu­pir­vi con la mec­ca­ni­ca quan­ti­sti­ca o con l’intelligenza arti­fi­cia­le, ma ora­mai, con tut­to quel­lo che vedia­mo nes­su­no si stu­pi­sce più di nul­la, per­ché… per­ché tut­to è pos­si­bi­le, tut­to è pre­ve­di­bi­le! Quel­lo che non è pre­ve­di­bi­le è ciò che acca­drà que­sta sera...”

È ini­zia­to così lo spet­ta­co­lo-pre­sen­ta­zio­ne del libro di Gian­ni Ber­nar­do dal tito­lo Trat­ti e Ri-trat­ti, con un mono­lo­go dis­sa­cran­te, autoi­ro­ni­co e soprat­tut­to misterioso.

Una rac­col­ta di poe­sie, leg­ge­re e musi­ca­li come fos­se­ro pen­sie­ri flui­di cat­tu­ra­ti e cri­stal­liz­za­ti sul­la car­ta stam­pa­ta e una serie di otto “devia­zio­ni”, rac­con­ti sen­za tito­lo se non un sem­pli­ce nume­ro, alcu­ni ispi­ra­ti al tea­tro dell’assurdo di Bec­kett, altri mol­to inti­mi, intri­gan­ti, for­se lon­ta­na­men­te ammic­can­ti ai rac­con­ti sul­le don­ne di Camilleri.

Una pre­sen­ta­zio­ne fuo­ri dal comu­ne, ribel­le ai cano­ni tra­di­zio­na­li, con musi­che e per­for­man­ce da tea­tro. Auto­re e rela­to­ri sedu­ti in fila su una pan­ca, nes­sun tavo­lo dall’aria seve­ra, ma mol­ta spontaneità.

La fisar­mo­ni­ca di Gian­ni Valen­za ha accom­pa­gna­to l’evento, crean­do un’atmosfera dol­ce­men­te malin­co­ni­ca, per­fet­ta­men­te in linea con i mono­lo­ghi iro­ni­ci e auto­cri­ti­ci di Gian­ni Bernardo.

Fra gli ospi­ti rela­to­ri, c’era la sot­to­scrit­ta, Cla­ra Gre­co, Simo­na Scia­lan­ga e Gabrie­le Casa­no, 4 per­so­nag­gi in cer­ca d’autore: nes­su­no di noi si era mes­so d’accordo con gli altri, ma tut­ti ci sia­mo con­fron­ta­ti con il Mae­stro Gian­ni, è sta­to lui a reg­ge­re le fila del­la regia di qua­si due ore di spet­ta­co­lo, al Castel­lo Medie­va­le di Pantelleria.

Io non so nean­che per­ché sono sta­ta scel­ta per dire la mia, ma pare che il libro Cucu­rum­mà mi abbia rega­la­to fama addi­rit­tu­ra di scrit­tri­ce! Comun­que ero mol­to con­ten­ta di par­te­ci­pa­re accan­to a Cla­ra Gre­co, che ammi­ro mol­tis­si­mo non solo per la sua bra­vu­ra di attri­ce, ma per­ché ha un buon carat­te­re e ogni tan­to se ne vie­ne fuo­ri con una bel­la bat­tu­ta in pan­te­sco, di quel­le che allar­ga­no il cuo­re, e poi c’era Simo­na Scia­lan­ga, docen­te di Let­te­re e mem­bro del Comi­ta­to Pre­zio­sa Pan­tel­le­ria, docen­te di Cla­ra per ben 5 anni al liceo Vin­cen­zo Almanza.

Ascol­tan­do­la par­la­re del­la poe­sia di Gian­ni Ber­nar­do e del­le sue atti­nen­ze con il Petrar­ca, di ver­si inci­pi­ta­ri, di sim­me­trie di echi, di com­po­si­zio­ni cir­co­la­ri e poi anco­ra del­la poe­ti­ca del­la rimem­bran­za del Leo­par­di o del tea­tro dell’assurdo di Bec­kett non ho potu­to fare a meno di ammi­ra­re lo stu­dio pro­fon­do che ave­va ese­gui­to sul testo, quan­do l’autore stes­so, con la sua famo­sa autoi­ro­nia, ave­va appe­na fini­to di affer­ma­re: “Sì, ho scrit­to un libro di poe­sie, ma non sono un poe­ta, ho scrit­to dei rac­con­ti, ma non sono uno scrit­to­re!

La coro­na d’alloro sul­la testa di Gian­ni Ber­nar­do l’ho posa­ta anche io, affer­man­do che la sua poe­sia è crea­ti­va e spon­ta­nea così come un bra­no di jazz. L’autore nel suo Trat­ti e Ri-trat­ti sem­bra aver suo­na­to il jazz del­la pro­pria vita, misce­lan­do ghi­ri­go­ri di paro­le e pen­sie­ri svo­laz­zan­ti, ricor­di e rim­pian­ti, con il suo­no sof­fu­so del sas­so­fo­no, con la trom­ba in sor­di­na, arran­gia­men­ti orche­stra­li e soprat­tut­to il suo­no ario­so del­la fisar­mo­ni­ca, avvol­gen­do il tut­to di una dol­ce e malin­co­ni­ca musi­ca­li­tà, di strug­gen­te nostal­gia e a trat­ti anche di misu­ra­ta “rab­bia”. Che poi sono l’essenza stes­sa di Gian­ni Ber­nar­do, noto anche per il suo malo­ca­rat­te­re. Bur­be­ro e sco­stan­te, ma geniale.

Pri­ma di entra­re “in sce­na” l’unica fra noi 4 per­so­nag­gi in cer­ca d’autore a non esse­re ansio­sa era Cla­ra Gre­co, gra­zie alla sua espe­rien­za di attri­ce ormai con­so­li­da­ta, che ci ha rega­la­to il con­si­glio di pren­de­re tut­to con leg­ge­rez­za e, nel caso aves­si­mo sba­glia­to qual­co­sa, di rider­ci su insie­me al pub­bli­co, anche se poi hai aggiun­to: “Ogni pic­co­lo erro­re qui a Pan­tel­le­ria, nel­la mia iso­la, mi sem­bra però più gran­de e pesan­te, chis­sà per­ché?” Comun­que la tua let­tu­ra di poe­sie e rac­con­ti è sta­ta magi­stra­le. Nes­sun erro­re. Applau­si equa­men­te distri­bui­ti tra la bra­vu­ra di Gian­ni Ber­nar­do e la bra­vu­ra del­la tua interpretazione.

Miste­rio­so e stu­pe­fa­cen­te l’intervento di Gabrie­le Casa­no: nes­su­no sape­va chi fos­se né per­ché fos­se in sca­let­ta, nean­che noi, ma quel­la sciar­pa e quel cap­pel­lo la dice­va­no lun­ga: con la sua bel­la voce da tea­tro, ha reci­ta­to la par­te di un cri­ti­co let­te­ra­rio prez­zo­la­to, bra­vis­si­mo a dir tut­to sen­za dir nul­la, con la pre­te­sa di recen­si­re Trat­ti e Ri-trat­ti sen­za aver­lo anco­ra nean­che let­to, in fon­do se Tre­mon­ti l’ha fat­to allo Stre­ga del 2009 e La Rus­sa l’ha ripe­tu­to l’anno scor­so, per­ché non può far­lo anche lui?

Emo­zio­na­to l’autore: nono­stan­te decen­ni di suc­ces­si come dram­ma­tur­go, atto­re e can­tau­to­re, quel­la sera sta­va pre­sen­tan­do il “suo” pri­mo libro di poe­sie e rac­con­ti nel­la “sua” iso­la, rega­lan­do­ci fram­men­ti del­la pro­pria vita, rim­pian­ti, rimor­si, ricor­di, met­ten­do­si a nudo con gran­de coraggio.

Alla fine del­la pre­sen­ta­zio­ne-spet­ta­co­lo l’autore è sta­to qua­si som­mer­so dal­le richie­ste di dedi­che sul libro.

Libro distri­bui­to in esclu­si­va sull’isola di Pan­tel­le­ria, che non sarà pos­si­bi­le tro­va­re né a New York, né a Pari­gi, Ber­li­no o Lon­dra,” come ha affer­ma­to con la con­sue­ta iro­nia Gian­ni Ber­nar­do. Si è regi­stra­to il tut­to esau­ri­to, ven­du­te tut­te le 100 copie disponibili. 

A mez­za­not­te si sono spen­te le luci del Castel­lo, ripo­sta la fisar­mo­ni­ca nel­la custo­dia, i libri ormai esau­ri­ti, ma la poe­sia decla­ma­ta è rima­sta ad aleg­gia­re fra le mura medie­va­li, nutren­do­si di quel­la luna cre­scen­te che dome­ni­ca scor­sa illu­mi­na­va il cie­lo di Pantelleria.

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