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Scoperta straordinaria a Pantelleria: tesoro di 27 monete romane in argento

Ritrovate 27 monete d’argento risalenti al I secolo aC presso l’Acropoli di San Marco a Pantelleria

di Giu­sy Andaloro
Pan­tel­le­ria, iso­la sici­lia­na rino­ma­ta per la sua bel­lez­za natu­ra­le e il suo patri­mo­nio sto­ri­co, è sta­ta recen­te­men­te tea­tro di una sco­per­ta archeo­lo­gi­ca straordinaria. 
Un teso­ro di 27 mone­te roma­ne in argen­to è sta­to ritro­va­to duran­te degli sca­vi nel­la zona dell’acropoli, una del­le loca­li­tà più anti­che del­l’i­so­la. Que­sta sco­per­ta get­ta nuo­va luce sul­la pre­sen­za roma­na nel­l’i­so­la e sul suo ruo­lo stra­te­gi­co nel Medi­ter­ra­neo antico.
Il ritro­va­men­to è avve­nu­to duran­te una cam­pa­gna di sca­vi con­dot­ta dall’archeologo Tho­mas Schäfer. 
Gli archeo­lo­gi han­no descrit­to la sco­per­ta come “ecce­zio­na­le” sia per la quan­ti­tà del­le mone­te che per il loro sta­to di conservazione.
Le mone­te appar­ten­go­no tut­te al perio­do del­l’Im­pe­ro Roma­no, data­bi­li tra 94 e 74 a.C. 
La mag­gior par­te di esse raf­fi­gu­ra impe­ra­to­ri roma­ni come Tra­ia­no, Adria­no e Mar­co Aure­lio, con ritrat­ti ben det­ta­glia­ti su un lato e sim­bo­li e iscri­zio­ni sul­l’al­tro. Gli esper­ti han­no già ini­zia­to l’a­na­li­si del­le mone­te, stu­dian­do la loro com­po­si­zio­ne, l’i­co­no­gra­fia e le iscri­zio­ni per otte­ne­re infor­ma­zio­ni pre­zio­se sul­l’e­co­no­mia e sul­la socie­tà dell’epoca.
Il teso­ro di Pan­tel­le­ria rap­pre­sen­ta una sco­per­ta di gran­de impor­tan­za sto­ri­ca e cul­tu­ra­le. Esso testi­mo­nia la pre­sen­za roma­na sul­l’i­so­la, che già si sape­va esse­re un avam­po­sto stra­te­gi­co per il con­trol­lo del­le rot­te marit­ti­me tra la Sici­lia, l’A­fri­ca e il resto del Mediterraneo. 
Le mone­te potreb­be­ro esse­re sta­te nasco­ste duran­te un perio­do di cri­si o insta­bi­li­tà, for­se a cau­sa di incur­sio­ni o del timo­re di raz­zie, e mai recu­pe­ra­te dal loro pro­prie­ta­rio, o for­se nasco­ste dai pira­ti stessi.
Pan­tel­le­ria, con la sua posi­zio­ne iso­la­ta ma stra­te­gi­ca, è sem­pre sta­ta un cro­ce­via di civil­tà, come dimo­stra­no anche altri ritro­va­men­ti archeo­lo­gi­ci. Tut­ta­via, il ritro­va­men­to di que­ste mone­te sug­ge­ri­sce che l’i­so­la potreb­be aver gio­ca­to un ruo­lo anco­ra più signi­fi­ca­ti­vo nel­l’e­co­no­mia e nel­la poli­ti­ca del­l’Im­pe­ro Roma­no di quan­to si pen­sas­se in precedenza.
Le mone­te saran­no ora sot­to­po­ste a un restau­ro con­ser­va­ti­vo per pre­ser­var­le e pre­pa­rar­le per l’e­spo­si­zio­ne pub­bli­ca. Gli stu­dio­si pre­ve­do­no di pub­bli­ca­re i risul­ta­ti del­le loro ana­li­si nei pros­si­mi mesi, con­tri­buen­do così a una com­pren­sio­ne più appro­fon­di­ta del­la sto­ria del­l’i­so­la e del Medi­ter­ra­neo duran­te il perio­do romano.
Inol­tre, que­sto ritro­va­men­to potreb­be sti­mo­la­re nuo­ve cam­pa­gne di sca­vo e ricer­ca a Pan­tel­le­ria, un luo­go che, con la sua sto­ria ric­ca e affa­sci­nan­te, ha anco­ra mol­to da svelare. 
Per gli archeo­lo­gi e gli sto­ri­ci, il teso­ro di 27 mone­te roma­ne non è solo una sco­per­ta spet­ta­co­la­re, ma un invi­to a con­ti­nua­re a esplo­ra­re il pas­sa­to nasco­sto sot­to la super­fi­cie di que­sta straor­di­na­ria isola.
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