Pantelleria musa ispiratrice: Innamorarsi di un’isola

Pantelleria musa ispiratrice: Innamorarsi di un’isola

11/09/2024 1 Di Giusy Andaloro

Per la rubrica dedicata ai racconti sull’isola di Pantelleria, Giusy Andaloro ci racconta cosa significa innamorarsi di un’isola come Pantelleria

di Giu­sy Andaloro

Inna­mo­rar­si di un’i­so­la è come sco­pri­re un ango­lo segre­to del­l’a­ni­ma, un luo­go dove il tem­po si fer­ma e il cuo­re si riem­pie di mera­vi­glia. L’i­so­la è una pro­mes­sa di liber­tà, una ter­ra cir­con­da­ta da abbrac­ci d’ac­qua che pro­teg­ge e ispi­ra, dove ogni onda che lam­bi­sce la riva rac­con­ta una sto­ria, e ogni ali­to di ven­to por­ta con sé la pro­mes­sa di avven­tu­re nuove.

Qui, puoi tro­va­re il silen­zio che altro­ve man­ca, un silen­zio che par­la al cuo­re, che ti invi­ta a ral­len­ta­re e a risco­pri­re la bel­lez­za del­le pic­co­le cose: il calo­re del sole sul­la pel­le, il pro­fu­mo sal­ma­stro che riem­pie l’aria, il can­to degli uccel­li che si mesco­la al suo­no del mare. L’i­so­la ti inse­gna a vive­re il pre­sen­te, a gode­re del momen­to, a lasciar­ti anda­re sen­za paura.

Inna­mo­rar­si di un’i­so­la signi­fi­ca ritro­va­re se stes­si, in uno spa­zio che sem­bra esse­re crea­to appo­sta per te, dove ogni ango­lo è un rifu­gio e ogni tra­mon­to un dipin­to. L’isola ti acco­glie come un ami­co di lun­ga data, ti abbrac­cia e ti fa sen­ti­re a casa. E tu, in cam­bio, le doni il tuo cuo­re, sapen­do che que­sto amo­re è sin­ce­ro, puro, eterno.

L’isola è più di un luo­go; è uno sta­to d’animo, una filo­so­fia di vita. È il desi­de­rio di sem­pli­ci­tà, di auten­ti­ci­tà, di un’esistenza vis­su­ta in armo­nia con la natu­ra. È il richia­mo di una bel­lez­za sel­vag­gia e incon­ta­mi­na­ta, che ti spin­ge a esplo­ra­re, a sogna­re, a cre­de­re che l’impossibile pos­sa diven­ta­re realtà.

Inna­mo­rar­si di un’i­so­la è un viag­gio inte­rio­re che ti tra­sfor­ma, che ti inse­gna a vive­re con pas­sio­ne, ad apprez­za­re la soli­tu­di­ne come una com­pa­gna fede­le, a tro­va­re nel­la natu­ra la fon­te di una feli­ci­tà che non ha biso­gno di gran­di cose.

È un invi­to a vive­re con il cuo­re aper­to, a lasciar­ti sor­pren­de­re dal­la bel­lez­za che ti cir­con­da, e a tro­va­re nell’isola il rifles­so del­la tua ani­ma, libe­ra e feli­ce. Inna­mo­rar­si di Pan­tel­le­ria è come entra­re in un sogno intri­so di luce, ven­to e sto­ria, dove la natu­ra si sve­la in tut­ta la sua poten­za pri­mor­dia­le e l’anima ritro­va la sua dimen­sio­ne più vera.

È un’isola che respi­ra fuo­co e sale, sospe­sa tra l’Africa e l’Europa, con il suo cuo­re di lava nera e il mare cri­stal­li­no che le fa da coro­na. Pan­tel­le­ria non ti con­qui­sta subi­to, ma len­ta­men­te, come un amo­re pro­fon­do che cre­sce con il tem­po. I suoi pae­sag­gi sel­vag­gi e roc­cio­si, pla­sma­ti dal vul­ca­no e model­la­ti dal ven­to, rac­con­ta­no di una bel­lez­za dura e pura, una bel­lez­za che richie­de atten­zio­ne, rispet­to, devozione.

Le sue sco­glie­re sco­sce­se, i dam­mu­si che sem­bra­no emer­ge­re diret­ta­men­te dal­la ter­ra, i vigne­ti e i cap­pe­re­ti strap­pa­ti alla pie­tra rac­con­ta­no di una ter­ra che non si lascia doma­re facil­men­te, e pro­prio per que­sto il lega­me con lei diven­ta così inten­so e profondo.

A Pan­tel­le­ria, ogni momen­to è un invi­to alla sco­per­ta: una grot­ta nasco­sta dove le pie­tre han­no il colo­re del­le gem­me, una calet­ta segre­ta dove sen­tir­ti solo con il mare, il silen­zio del­le sere esti­ve che si accen­de del pro­fu­mo dei cap­pe­ri e del mir­to. Qui, il tem­po per­de i suoi con­tor­ni, e ogni secon­do sem­bra custo­di­re un segre­to anti­co, qual­co­sa di misti­co che puoi sen­ti­re solo se ascol­ti con atten­zio­ne. Inna­mo­rar­si di Pan­tel­le­ria signi­fi­ca accet­ta­re il suo spi­ri­to sel­vag­gio, abbrac­cia­re la sua autenticità.

È un’isola che non si pie­ga, che non cer­ca di pia­cer­ti a tut­ti i costi, ma quan­do lo fa, ti toc­ca nel pro­fon­do, ti cam­bia per sem­pre. È l’incontro tra la for­za del­la ter­ra e la deli­ca­tez­za del mare, tra la soli­di­tà del­le roc­ce e la dol­cez­za del­le acque ter­ma­li che emer­go­no, cal­de e rige­ne­ran­ti, come un abbrac­cio materno.

Pan­tel­le­ria ti inse­gna ad ama­re sen­za fret­ta, con pazien­za, per­ché la sua bel­lez­za non è quel­la che ti abba­glia subi­to, ma quel­la che ti avvol­ge poco a poco, fino a diven­ta­re par­te di te.

E quan­do te ne accor­gi, capi­sci che non c’è via di ritor­no: l’isola ti ha pre­so il cuo­re. Inna­mo­rar­si di Pan­tel­le­ria è come tro­va­re un luo­go dell’anima che non sape­vi di cercare.

Una casa fat­ta di luce, di ven­to e di silen­zio. Un ango­lo di mon­do dove ritro­vi te stes­so, dove sen­ti che tut­to è esat­ta­men­te come dovreb­be essere.

Pan­tel­le­ria è più di un’isola: è una com­pa­gna di vita, una pro­mes­sa di liber­tà, un amo­re che dura per sempre.