Un incontro inaspettato tra panteschi dopo tanti anni, grazie all’Unipant

Un incontro inaspettato tra panteschi dopo tanti anni, grazie all’Unipant

11/09/2024 0 Di Redazione

Un incontro tra presente previsto e passato a sorpresa, la testimonianza di Caterina D’Aietti: l’Unipant ci regala anche questi momenti per ritrovarsi dopo una vita!

Gen­ti­le Direttrice,
leg­gen­do una locan­di­na del­l’U­ni­ver­si­tà Popo­la­re di Pan­tel­le­ria, mi sono incu­rio­si­ta. Dopo esser­mi infor­ma­ta atten­ta­men­te di cosa si trat­tas­se e in par­ti­co­lar modo se la visi­ta gui­da­ta orga­niz­za­ta pre­ve­des­se un per­cor­so adat­to a me, che, insom­ma anche se mi impe­gno mol­to, per alcu­ne cose ho dei limi­ti, e avu­te tut­te le rac­co­man­da­zio­ni di come addob­bar­si e rela­ti­ve assi­cu­ra­zio­ni che il per­cor­so non era estre­ma­men­te fati­co­so, ho, anzi abbia­mo, con del­le ami­che, deci­so di iscri­ver­ci e par­te­ci­pa­re a que­sta avven­tu­ro­sa “visi­ta gui­da­ta” orga­niz­za­ta dal­l’U­NI­PANT alla sco­per­ta di Pan­tel­le­ria militare.

Il radu­no era pre­vi­sto alle ore 9,30 in piaz­za Aloi, a Khamma.
Pun­tua­lis­si­me con la nostra fuo­ri­se­rie gial­la ci unia­mo ai pre­sen­ti e già lì: “Ciao, ciao, eh, ma ci sei anche tu! Anche tu?”

Insom­ma, in tan­ti ci cono­sce­va­mo ed è sta­to mol­to bel­lo. Con altri abbia­mo fat­to ami­ci­zie nuo­ve, ho incon­tra­to Gia­co­mo con il suo accom­pa­gna­to­re Eric, e anco­ra Pier­gia­co­mo, Giu­sy… tut­ti feli­ci di con­di­vi­de­re que­sta avventura.

Nel frat­tem­po, dal grup­pet­to for­ma­to­si davan­ti alla Chie­set­ta rosa in atte­sa di par­ti­re, vie­ne ver­so di me un signo­re con le brac­cia tese. Dopo un atti­mo di incer­tez­za, ho capito!

“Sei Mar­co!”  e via con abbrac­ci affet­tuo­si e sin­ce­ri che ci han­no ripor­ta­to indie­tro negli anni. 
Sì, per­ché Mar­co Poli­car­do, con la sua fami­glia, abi­ta­va dirim­pet­to alla mia in via Vene­zia (allo­ra Bor­go nuo­vo) ed è lì che abbia­mo tra­scor­so la nostra infanzia.

I nostri geni­to­ri era­no mol­to ami­ci, la mam­ma di Mar­co “Anciu­la” ave­va annes­sa alla casa una puti­guz­za e ven­de­va non trop­pe cose, io ricor­do che com­pra­vo sem­pre la coto­gna­ta, una gela­ti­na cubet­ta­ta avvol­ta in car­ta tra­spa­ren­te tut­ta scrit­ta in bian­co. Cosa ci fos­se scrit­to a me non inte­res­sa­va, ma il con­te­nu­to sì che era buono!

Ven­de­va pre­li­ba­tez­ze col­ti­va­te da Viçun­zu a Bugè­ber e por­ta­ti in pae­se cu fam­mir­ri­di­ri.

Le nostre mam­me con la zia di Mar­co e altre signo­re del vici­na­to si radu­na­va­no in stra­da, che diven­ta­va pun­to di incon­tro un salot­to, men­tre noi bam­bi­ne e bam­bi­ni giocavamo.

Dopo que­sto incon­tro ina­spet­ta­to, il grup­po si è avvia­to per la pri­ma tap­pa: il pic­co­lo cimi­te­ro mili­ta­re di Khamma.

Qui, con com­mo­zio­ne e rispet­to­so silen­zio, abbia­mo gira­to tra le tom­be e dopo aver pre­ga­to e posto un fio­re, sia­mo tor­na­ti al pun­to d’in­con­tro e ci sia­mo diret­ti a Pia­na Ghir­lan­da, dove abbia­mo sco­per­to una gal­le­ria che custo­di­sce anco­ra ricor­di del­la guer­ra: i dor­mi­to­ri dei soldati.

A destra e sini­stra le cuc­cet­te in cemen­to ospi­ta­va­no il son­no dei gio­va­ni mili­ta­ri fino a 6 pia­ni in altez­za. Su alcu­ne  pare­ti anco­ra resta­no i loro nomi scrit­ti con ver­ni­ce ros­sa. In fon­do alla gal­le­ria, una sca­la ver­ti­ca­le dava ai sol­da­ti una via di fuga, di sal­vez­za, di respi­ro, attra­ver­so un foro di usci­ta nel­la sovra­stan­te collina.

È sta­to inte­res­san­te e ci ha lascia­to un pò di ama­rez­za subi­to accan­to­na­ta nel ritro­var­ci fuo­ri dal­la galleria.
Man mano ci salu­tia­mo e ci si con­ge­da dal grup­po. Io e Mar­co deci­dia­mo di pran­za­re insie­me, rac­con­tan­do­ci e ricor­dan­do il pas­sa­to mai dimen­ti­ca­to, nel salu­tar­ci ci sia­mo ripro­mes­si di rin­con­trar­ci, maga­ri in un bar per gustar­ci un caf­fè o maga­ri ad un altro even­to del­l’U­ni­pant che ci ha fat­to ritro­va­re dopo tan­ti anni!

Cate­ri­na D’Aietti


Nel­la foto di coper­ti­na: Il salot­to di via Vene­zia, in que­sta foto c’è Andrea Poli­car­do, fra­tel­lo di Mar­co, Cate­ri­na D’A­iet­ti, le sue sorel­le, sua madre, la madre di di Mar­co e altre amiche