Il 14 giugno scorso è stata nominata ufficialmente la Giuria del Premio Letterario Isola di…
Premio Letterario Pantelleria: intervista a Lia Oleastro e Luigi Lupo
25/09/2024Continua la nostra scoperta degli Autori vincitori del Concorso Letterario di Pantelleria
Conosciamo meglio Amalia Oleastro e Luigi Lupo, vincitori del Premio Speciale della Giuria con un libro legato all’esperienza di Luigi con il figlio autistico
di Francesca Marrucci
Il Premio Speciale della Giuria del Concorso Letterario Isola di Pantelleria è andato ad un libro che racconta un’esperienza di vita comune a tanti, in specie su quest’isola: la vita quotidiana, gli ostacoli, le soddisfazioni, i sacrifici e le scoperte legate alla vita con un figlio con disturbi dello spettro autistico. Stiamo parlando del libro scritto e curato da Luigi Lupo e Amalia Oleastro dal titolo “Fai come me e sarai felice”. Abbiamo intervistato i due Autori che ci hanno raccontato come nasce il libro e come hanno accolto la notizia della vincita, e anche della felice collaborazione nata con l’Associazione L’Albero Azzurro di Pantelleria, da sempre dedicata ai nostri ragazzi speciali.
Il libro premiato dalla giuria parla di un’esperienza personale intensa, quella con l’autismo. Ci potete dire come è nata l’esigenza di scrivere queste pagine?
Luigi Lupo: Avevo da tempo in mente di far conoscere la mia esperienza di padre di un bambino ‘speciale’ com’è Michele, volevo trasmettere attraverso la scrittura un messaggio che fosse di speranza per quei genitori che vivono la mia stessa condizione. Ma soprattutto volevo far capire quanto la nostra vita possa cambiare in meglio grazie a questi bambini che il mondo definisce ‘diversi’.
Grazie a mio figlio infatti oggi posso dire di essere un uomo migliore, più aperto, comprensivo e consapevole dei propri limiti, ma anche dei propri punti di forza. Ecco perché il libro non segue un ordine cronologico, non è un mero resoconto del percorso irto di ostacoli che io e la mia famiglia abbiamo dovuto affrontare sin qui, ma è invece strutturato come un racconto a episodi, dove si è deciso di scegliere i più significativi, quelli che permettessero al lettore di entrare nella mia sfera emotiva, di comprendere quanto sia stata arricchita la mia vita dalla presenza di mio figlio. E per realizzare questo progetto ho deciso di chiedere la collaborazione della mia amica Lia, al secolo Amalia Oleastro, che aveva già all’attivo alcune pubblicazioni.
Come avete deciso di collaborare con questa scrittura a quattro mani?
Amalia Oleastro: Io e Luigi Lupo, per me semplicemente Gigi, siamo legati da una profonda e sincera amicizia. Come spiega nel libro lo stesso Gigi, non è facile mettere a nudo i propri sentimenti, si rischia di essere travolti dalle emozioni e di non essere del tutto obiettivi. Più facile quindi affidarsi a chi ci conosce bene ma, non essendo direttamente coinvolto, può mantenere il giusto distacco. Conoscendo la mia passione per la scrittura, Gigi ha quindi pensato di coinvolgermi nel suo progetto.
Nelle mie storie cerco sempre di affrontare temi attuali e che attengano alla sfera sociale, perciò quando mi ha illustrato la sua idea, sono stata felice di collaborare con lui. Per scrivere un libro a quattro mani serve una forte sinergia tra gli autori e tra noi questa sinergia è scattata sin da subito. Il merito è stato soprattutto di Gigi che mi ha aperto il suo cuore senza riserve. Non era affatto scontato che mi lasciasse entrare nella sua sfera più intima, ma credo che il rapporto di lunga data che ci unisce abbia fatto il miracolo. Spesso bastava uno sguardo per capirci e a volte era sufficiente una sola parola perché io riuscissi a interpretare il suo sentire. È stata per me un’esperienza nuova ed esaltante. Non posso che essere grata a Gigi per avermi offerto questa importante opportunità di crescita.
Avete fatto altri lavori insieme?
Questa è stata la nostra prima collaborazione, ma contiamo di bissare l’esperienza in un prossimo futuro. Abbiamo già in mente un seguito a questa storia, ma non vogliamo spoilerare troppo.
Che significa aver vinto questo premio e come è entrata l’isola nelle vostre vite?
Pantelleria ci è nota per essere un’isola dalla bellezza aspra e seducente. Ultimo avamposto europeo nel Mediterraneo, è un luogo da sempre vocato all’accoglienza e all’ospitalità. Purtroppo nessuno dei due ha avuto modo di visitarla e ce ne dispiace. Così quando in un gruppo Facebook abbiamo letto che era stata bandita la Prima Edizione del Premio Isola di Pantelleria, abbiamo pensato di partecipare col nostro libro. Poteva essere un’occasione per permettere alla nostra storia di varcare i confini della Calabria e per avere finalmente l’opportunità di ammirare, in caso di vincita, i paesaggi mozzafiato di questa splendida isola. Siamo profondamente grati alla Giuria per aver attribuito questo importante premio alla nostra opera. È un riconoscimento che sentiamo di dover condividere con tutti coloro che ogni giorno lottano per i diritti dei più fragili e si adoperano per assicurare loro un’esistenza libera e dignitosa.
La scrittura è una passione, una necessità, spesso persino una lunga seduta psicoanalitica, si dice, come la vivete voi?
Amalia Oleastro: la scrittura per me è terapeutica, mi permette di isolarmi dal mondo esterno e di vivere in un’altra dimensione. Quando scrivo sono una cosa sola con i miei personaggi, mi compenetro in loro e attraverso le loro storie affronto le mie paure, esploro il mio Io più profondo, cerco le risposte ai miei eterni dubbi. Inoltre, poiché per motivi di salute ho dovuto lasciare il lavoro prima del tempo, la scrittura ha riempito le mie giornate. Ho potuto finalmente coltivare una passione che avevo da sempre e senza la quale oggi non saprei vivere.
Luigi Lupo: Io sono un giornalista e Direttore della testata online ‘Una voce dell’UniverSociale’, quindi per me scrivere ha sempre significato fotografare la realtà. Nel libro scritto insieme a Lia invece la prospettiva è cambiata, ho cercato di veicolare in quelle pagine le mie emozioni e quelle di mio figlio, quelle stesse emozioni che colgo ogni giorno nei suoi meravigliosi occhi e in quel sorriso che ha la capacità di scaldarmi sempre il cuore.
Progetti per l’immediato futuro? E soprattutto progetti a Pantelleria?
Amalia Oleastro: Ho pubblicato un romanzo pochi mesi fa. Quindi mi occuperò della sua promozione e nel frattempo continuo a scrivere.
Luigi Lupo: Oltre al seguito del libro che spero veda presto la luce, in qualità di Presidente dell’Associazione Calcia l’Autismo, che riunisce genitori e familiari di persone con autismo, ho in progetto molte iniziative che coinvolgeranno nei prossimi mesi i nostri ragazzi ‘speciali’.
Grazie al Premio Isola di Pantelleria, ho avuto altresì la fortuna di conoscere l’Associazione Albero Azzurro di Pantelleria nella persona della sua Presidente Angelina Rizzo con cui è nata una preziosa collaborazione. Spero che attraverso uno scambio di esperienze e informazioni si possa arrivare a costituire un vero e proprio gemellaggio tra le due ETS al fine di promuovere e organizzare insieme progetti improntati all’inclusione sociale.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.