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Premio Letterario Pantelleria: intervista a Lia Oleastro e Luigi Lupo

Lia Oleastro e Luigi Lupo

Lia Oleastro e Luigi Lupo

Continua la nostra scoperta degli Autori vincitori del Concorso Letterario di Pantelleria

Conosciamo meglio Amalia Oleastro e Luigi Lupo, vincitori del Premio Speciale della Giuria con un libro legato all’esperienza di Luigi con il figlio autistico

di Fran­ce­sca Marrucci

Il Pre­mio Spe­cia­le del­la Giu­ria del Con­cor­so Let­te­ra­rio Iso­la di Pan­tel­le­ria è anda­to ad un libro che rac­con­ta un’e­spe­rien­za di vita comu­ne a tan­ti, in spe­cie su que­st’i­so­la: la vita quo­ti­dia­na, gli osta­co­li, le sod­di­sfa­zio­ni, i sacri­fi­ci e le sco­per­te lega­te alla vita con un figlio con distur­bi del­lo spet­tro auti­sti­co. Stia­mo par­lan­do del libro scrit­to e cura­to da Lui­gi Lupo e Ama­lia Olea­stro dal tito­lo “Fai come me e sarai feli­ce”. Abbia­mo inter­vi­sta­to i due Auto­ri che ci han­no rac­con­ta­to come nasce il libro e come han­no accol­to la noti­zia del­la vin­ci­ta, e anche del­la feli­ce col­la­bo­ra­zio­ne nata con l’As­so­cia­zio­ne L’Al­be­ro Azzur­ro di Pan­tel­le­ria, da sem­pre dedi­ca­ta ai nostri ragaz­zi speciali.

Il libro premiato dalla giuria parla di un’esperienza personale intensa, quella con l’autismo. Ci potete dire come è nata l’esigenza di scrivere queste pagine?

Lui­gi Lupo: Ave­vo da tem­po in men­te di far cono­sce­re la mia espe­rien­za di padre di un bam­bi­no ‘spe­cia­le’ com’è Miche­le, vole­vo tra­smet­te­re attra­ver­so la scrit­tu­ra un mes­sag­gio che fos­se di spe­ran­za per quei geni­to­ri che vivo­no la mia stes­sa con­di­zio­ne. Ma soprat­tut­to vole­vo far capi­re quan­to la nostra vita pos­sa cam­bia­re in meglio gra­zie a que­sti bam­bi­ni che il mon­do defi­ni­sce ‘diver­si’.

Gra­zie a mio figlio infat­ti oggi pos­so dire di esse­re un uomo miglio­re, più aper­to, com­pren­si­vo e con­sa­pe­vo­le dei pro­pri limi­ti, ma anche dei pro­pri pun­ti di for­za. Ecco per­ché il libro non segue un ordi­ne cro­no­lo­gi­co, non è un mero reso­con­to del per­cor­so irto di osta­co­li che io e la mia fami­glia abbia­mo dovu­to affron­ta­re sin qui, ma è inve­ce strut­tu­ra­to come un rac­con­to a epi­so­di, dove si è deci­so di sce­glie­re i più signi­fi­ca­ti­vi, quel­li che per­met­tes­se­ro al let­to­re di entra­re nel­la mia sfe­ra emo­ti­va, di com­pren­de­re quan­to sia sta­ta arric­chi­ta la mia vita dal­la pre­sen­za di mio figlio. E per rea­liz­za­re que­sto pro­get­to ho deci­so di chie­de­re la col­la­bo­ra­zio­ne del­la mia ami­ca Lia, al seco­lo Ama­lia Olea­stro, che ave­va già all’attivo alcu­ne pubblicazioni.

Come avete deciso di collaborare con questa scrittura a quattro mani?

Ama­lia Olea­stro: Io e Lui­gi Lupo, per me sem­pli­ce­men­te Gigi, sia­mo lega­ti da una pro­fon­da e sin­ce­ra ami­ci­zia. Come spie­ga nel libro lo stes­so Gigi, non è faci­le met­te­re a nudo i pro­pri sen­ti­men­ti, si rischia di esse­re tra­vol­ti dal­le emo­zio­ni e di non esse­re del tut­to obiet­ti­vi. Più faci­le quin­di affi­dar­si a chi ci cono­sce bene ma, non essen­do diret­ta­men­te coin­vol­to, può man­te­ne­re il giu­sto distac­co. Cono­scen­do la mia pas­sio­ne per la scrit­tu­ra, Gigi ha quin­di pen­sa­to di coin­vol­ger­mi nel suo progetto.

Nel­le mie sto­rie cer­co sem­pre di affron­ta­re temi attua­li e che atten­ga­no alla sfe­ra socia­le, per­ciò quan­do mi ha illu­stra­to la sua idea, sono sta­ta feli­ce di col­la­bo­ra­re con lui. Per scri­ve­re un libro a quat­tro mani ser­ve una for­te siner­gia tra gli auto­ri e tra noi que­sta siner­gia è scat­ta­ta sin da subi­to. Il meri­to è sta­to soprat­tut­to di Gigi che mi ha aper­to il suo cuo­re sen­za riser­ve. Non era affat­to scon­ta­to che mi lascias­se entra­re nel­la sua sfe­ra più inti­ma, ma cre­do che il rap­por­to di lun­ga data che ci uni­sce abbia fat­to il mira­co­lo. Spes­so basta­va uno sguar­do per capir­ci e a vol­te era suf­fi­cien­te una sola paro­la per­ché io riu­scis­si a inter­pre­ta­re il suo sen­ti­re. È sta­ta per me un’esperienza nuo­va ed esal­tan­te. Non pos­so che esse­re gra­ta a Gigi per aver­mi offer­to que­sta impor­tan­te oppor­tu­ni­tà di crescita.

Avete fatto altri lavori insieme?

Que­sta è sta­ta la nostra pri­ma col­la­bo­ra­zio­ne, ma con­tia­mo di bis­sa­re l’esperienza in un pros­si­mo futu­ro. Abbia­mo già in men­te un segui­to a que­sta sto­ria, ma non voglia­mo spoi­le­ra­re troppo.

Che significa aver vinto questo premio e come è entrata l’isola nelle vostre vite?

Pan­tel­le­ria ci è nota per esse­re un’isola dal­la bel­lez­za aspra e sedu­cen­te. Ulti­mo avam­po­sto euro­peo nel Medi­ter­ra­neo, è un luo­go da sem­pre voca­to all’accoglienza e all’ospitalità. Pur­trop­po nes­su­no dei due ha avu­to modo di visi­tar­la e ce ne dispia­ce. Così quan­do in un grup­po Face­book abbia­mo let­to che era sta­ta ban­di­ta la Pri­ma Edi­zio­ne del Pre­mio Iso­la di Pan­tel­le­ria, abbia­mo pen­sa­to di par­te­ci­pa­re col nostro libro. Pote­va esse­re un’occasione per per­met­te­re alla nostra sto­ria di var­ca­re i con­fi­ni del­la Cala­bria e per ave­re final­men­te l’opportunità di ammi­ra­re, in caso di vin­ci­ta, i pae­sag­gi moz­za­fia­to di que­sta splen­di­da iso­la. Sia­mo pro­fon­da­men­te gra­ti alla Giu­ria per aver attri­bui­to que­sto impor­tan­te pre­mio alla nostra ope­ra. È un rico­no­sci­men­to che sen­tia­mo di dover con­di­vi­de­re con tut­ti colo­ro che ogni gior­no lot­ta­no per i dirit­ti dei più fra­gi­li e si ado­pe­ra­no per assi­cu­ra­re loro un’esistenza libe­ra e dignitosa. 

La scrittura è una passione, una necessità, spesso persino una lunga seduta psicoanalitica, si dice, come la vivete voi?

Ama­lia Olea­stro: la scrit­tu­ra per me è tera­peu­ti­ca, mi per­met­te di iso­lar­mi dal mon­do ester­no e di vive­re in un’altra dimen­sio­ne. Quan­do scri­vo sono una cosa sola con i miei per­so­nag­gi, mi com­pe­ne­tro in loro e attra­ver­so le loro sto­rie affron­to le mie pau­re, esplo­ro il mio Io più pro­fon­do, cer­co le rispo­ste ai miei eter­ni dub­bi. Inol­tre, poi­ché per moti­vi di salu­te ho dovu­to lascia­re il lavo­ro pri­ma del tem­po, la scrit­tu­ra ha riem­pi­to le mie gior­na­te. Ho potu­to final­men­te col­ti­va­re una pas­sio­ne che ave­vo da sem­pre e sen­za la qua­le oggi non saprei vivere.

Lui­gi Lupo: Io sono un gior­na­li­sta e Diret­to­re del­la testa­ta onli­ne ‘Una voce dell’UniverSociale’, quin­di per me scri­ve­re ha sem­pre signi­fi­ca­to foto­gra­fa­re la real­tà. Nel libro scrit­to insie­me a Lia inve­ce la pro­spet­ti­va è cam­bia­ta, ho cer­ca­to di vei­co­la­re in quel­le pagi­ne le mie emo­zio­ni e quel­le di mio figlio, quel­le stes­se emo­zio­ni che col­go ogni gior­no nei suoi mera­vi­glio­si occhi e in quel sor­ri­so che ha la capa­ci­tà di scal­dar­mi sem­pre il cuore.

Progetti per l’immediato futuro? E soprattutto progetti a Pantelleria?

Ama­lia Olea­stro: Ho pub­bli­ca­to un roman­zo pochi mesi fa. Quin­di mi occu­pe­rò del­la sua pro­mo­zio­ne e nel frat­tem­po con­ti­nuo a scrivere.

Lui­gi Lupo: Oltre al segui­to del libro che spe­ro veda pre­sto la luce, in qua­li­tà di Pre­si­den­te dell’Associazione Cal­cia l’Autismo, che riu­ni­sce geni­to­ri e fami­lia­ri di per­so­ne con auti­smo, ho in pro­get­to mol­te ini­zia­ti­ve che coin­vol­ge­ran­no nei pros­si­mi mesi i nostri ragaz­zi ‘spe­cia­li’.

Gra­zie al Pre­mio Iso­la di Pan­tel­le­ria, ho avu­to altre­sì la for­tu­na di cono­sce­re l’Asso­cia­zio­ne Albe­ro Azzur­ro di Pan­tel­le­ria nel­la per­so­na del­la sua Pre­si­den­te Ange­li­na Riz­zo con cui è nata una pre­zio­sa col­la­bo­ra­zio­ne. Spe­ro che attra­ver­so uno scam­bio di espe­rien­ze e infor­ma­zio­ni si pos­sa arri­va­re a costi­tui­re un vero e pro­prio gemel­lag­gio tra le due ETS al fine di pro­muo­ve­re e orga­niz­za­re insie­me pro­get­ti impron­ta­ti all’inclusione sociale.

 

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