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Michele Cossyro per visibilia ad invisibilia dal 4 ottobre a Roma

Michele Cossyro per visibilia ad invisibilia

Il Maestro, dopo la personale appena inaugurata a Pantelleria, sarà in mostra a Roma a Palazzo Cavallerizzi Lazzaroni dal 4 ottobre 2024 con le sue opere

4 ottobre 2024 –– 4 novembre 2024

Vernissage:
4 ottobre 2024 ore 18

Palazzo Cavallerini Lazzaroni –– SpazioSette

Pro­se­gue la col­la­bo­ra­zio­ne tra Spa­zio Set­te e la Col­le­zio­ne d’Arte Moder­na e Con­tem­po­ra­nea – La Saler­nia­na, pre­sen­tan­do, per l’occasione, la mostra per­so­na­le di Miche­le Cos­sy­ro, a cura di Mar­co Nico­de­mo, nel­le pre­sti­gio­se sale di Palaz­zo Caval­le­ri­ni Laz­za­ro­ni, in via dei Bar­bie­ri n. 7, a Roma.

La mostra riper­cor­re, dagli anni ’70, alcu­ni dei cicli pit­to­ri­co-pla­sti­ci del­l’ar­ti­sta, esem­pla­ri del­l’in­tui­zio­ne anti­ci­pa­tri­ce del­la sua ricer­ca sul­lo scon­fi­na­men­to fisi­co e psi­chi­co del­lo spa­zio come luo­go omo­ge­neo. La sua, sin­go­la­ris­si­ma, rifles­sio­ne sul­la deter­mi­na­zio­ne del­la linea­ri­tà del­la super­fi­cie pia­na, sul­lo spes­so­re del­la tela e la natu­ra del­la luce e del colo­re: in par­ti­co­la­re, sul­la fun­zio­ne gene­ti­ca del trian­go­lo goe­thia­no (nei suoi rap­por­ti inten­si­vi tra pri­mi­ti­vi e bina­ri) e sul­la com­bi­na­to­ria strut­tu­ra­le, dedut­ti­va degli oppo­sti sul cer­chio cro­ma­ti­co (i rap­por­ti com­ple­men­ta­ri), a par­ti­re dal­la qua­le, Cos­sy­ro ha orga­niz­za­to un dia­gram­ma poe­ti­co e un codi­ce pit­to­ri­co, il cui appro­do è il supe­ra­men­to del­la bidi­men­sio­na­li­tà del­la pit­tu­ra nel­la tri­di­men­sio­na­li­tà rea­le del­l’og­get­to-ambien­te. Imma­gi­ni costret­te in ango­lo ret­to, agget­tan­ti super­fi­ci spec­chian­ti poi disper­se in fran­tu­mi, ricom­po­ste e arro­to­la­te, nascoste.

Come le cele­bri fisar­mo­ni­che, che accol­go­no e nascon­do­no in sé un poten­zia­le trans-spa­zia­le e tem­po­ra­le, che sor­vo­la la strut­tu­ra stes­sa; cir­cui­to per­ver­so dove la pit­tu­ra si riflet­te e con­vi­ve con la for­ma­zio­ne di un’immagine rea­le – colui che guar­da – che si riflet­te nell’immagine otti­ca allo spec­chio, la cui vir­tua­li­tà è subi­to can­cel­la­ta dal rit­mo, per­ver­so, di un dop­pio imme­dia­to, con­se­cu­ti­vo, sim­me­tri­co e simultaneo.

Dupli­ce movi­men­to di libe­ra­zio­ne e cat­tu­ra che con­trae e dila­ta le imma­gi­ni al con­tem­po, indi­scer­ni­bi­li­tà orga­niz­za­ta che assor­be e ricrea il suo ogget­to, fisi­co e psi­chi­co, in un’alternanza di lim­pi­do e opa­co, luce e ombra, super­fi­cie e rifles­so, attua­le e vir­tua­le. Gene­si e strut­tu­ra. Mira­bi­le dispo­si­ti­vo in cui il qua­dro abdi­ca alla sua real­tà spa­zia­le cap­tan­do una sin­te­si del tem­po. Fisar­mo­ni­che cui que­sta mostra ren­de par­ti­co­la­re omag­gio con una pros­si­ma pub­bli­ca­zio­ne, che cele­bra, da loro ispi­ra­to, e i qua­ran­t’an­ni del­l’au­to­gra­fo di Emi­lio Vil­la (dicem­bre 1984), e l’edizione a cura di Ezio Paga­no del­la mostra del mar­zo 1985 a Baghe­ria, a cura di Pal­ma Buca­rel­li ed Emi­lio Vil­la, con l’integrazione di un testo di Fili­ber­to Men­na e di Bru­no Corà.

Miche­le Cos­sy­ro Valen­za nasce a Pan­tel­le­ria il 16 mar­zo 1944; allie­vo di Peri­cle Faz­zi­ni pres­so la Scuo­la di Scul­tu­ra dell’Accademia di Bel­le Arti di Roma. Negli anni ’60 lavo­ra nell’alta moda e i suoi gio­iel­li accom­pa­gna­no i model­li del­la sfi­la­ta Lui­gi Farao­ni nel­la Sala Bian­ca di Palaz­zo Pit­ti di Firen­ze. Nel 1969 e nel 1971, fir­man­do­si Miche­le Valen­za, poi Cos­sy­ro, vin­ce il 2° e 4° con­cor­so ita­lia­no per arti­sti del gio­iel­lo di Mila­no, Il dia­man­te nell’anello di fidan­za­men­to e Dia­man­ti oggi, patro­ci­na­to dal­la De Beers Con­so­li­da­ted Mines Ltd.

Dal 1978 è tito­la­re del­le cat­te­dre di Deco­ra­zio­ne nel­le Acca­de­mie di Bel­le Arti di Cata­nia, Urbi­no, Vene­zia e nel 1987 occu­pa la cat­te­dra di Deco­ra­zio­ne dell’Accademia di Bel­le Arti de L’Aquila che diri­ge dal 1987 al 1995. Inse­gna Deco­ra­zio­ne pres­so l’Accademia di Bel­le Arti di Roma fino al 2011. Nel 2014 l’Accademia di Bel­le Arti di Roma gli con­fe­ri­sce il tito­lo di Mae­stro Acca­de­mi­co Eme­ri­to. Fa par­te del­la com­mis­sio­ne CIMAE per il Mini­ste­ro degli Este­ri dal 1990 al 1995 ed è con­su­len­te tec­ni­co per il Mini­ste­ro del­le Finan­ze, Zec­ca del­lo Sta­to. Dal 1970 ad oggi Cos­sy­ro ha mostra­to le sue ope­re, tra per­so­na­li e col­let­ti­ve, in più di 60 espo­si­zio­ni, distin­guen­do­si nel­le Qua­drien­na­li di Roma, (1975, 1986, 2005), alla Bien­na­le di Vene­zia (1984), alle Bien­na­li di Mila­no (1989), di Basi­lea (1983) e di Men­ton (1974).

Dal 1979 diret­to­re arti­sti­co del La Saler­nia­na di Eri­ce, vive e lavo­ra tra Roma e Pantelleria. *

“La Saler­nia­na” nasce ad Eri­ce, dal 1979 sot­to la dire­zio­ne arti­sti­ca di Miche­le Cos­sy­ro, ha visto avvi­cen­dar­si i mas­si­mi sto­ri­ci e cri­ti­ci dell’arte come Gior­gio Di Geno­va, Giu­lio Car­lo Argan, Fili­ber­to Men­na, Gil­lo Dor­fles, Pal­ma Buca­rel­li, Rudi Fuchs, Achil­le Boni­to Oli­va, Mau­ri­zio Cal­ve­si, Enri­co Crispolti,

Eva Di Ste­fa­no, Lucia­no Cara­mel e Patri­zia Fer­ri, che han­no pro­mos­so, cura­to e docu­men­ta­to pre­sti­gio­se mostre, tema­ti­che e per­so­na­li, con arti­sti di altis­si­mo valo­re, con l’instaurazione di impor­tan­ti col­la­bo­ra­zio­ni con eccel­len­ze acca­de­mi­che nazio­na­li, isti­tu­ti inter­na­zio­na­li e real­tà musea­li qua­li il Museo Civi­co di Arte Con­tem­po­ra­nea “Ludo­vi­co Cor­rao” di Gibel­li­na, con il Museo d’Arte del­la Cit­tà di Raven­na, con la Gal­le­ria Civi­ca di Mode­na, il Mart di Rove­re­to, il Museo d’Arte Con­tem­po­ra­nea del Castel­lo di Rivo­li e con il Museo di Arte Con­tem­po­ra­nea di Roma – Macro.

Negli anni si è venu­ta costi­tuen­do una col­le­zio­ne sto­ri­ca per­ma­nen­te di cir­ca 200 ope­re di scul­tu­ra e di pit­tu­ra, tut­te dona­te per­so­nal­men­te dagli auto­ri e mol­te del­le qua­li pas­sa­te per le più illu­stre espo­si­zio­ni, dal­la Qua­drien­na­le di Roma alla Bien­na­le di Venezia.

La col­le­zio­ne, che rac­co­glie ope­re dal secon­do nove­cen­to alla con­tem­po­ra­nei­tà, anno­ve­ra, tra gli altri, i nomi di Anto­nio San­fi­lip­po, Vasco Ben­di­ni, Rena­to Mam­bor, Loren­zo Guer­ri­ni, Lam­ber­to Pignot­ti, Anna Espo­si­to, Miche­le Cos­sy­ro, Emi­lio Tadi­ni, Luca Maria Patel­la, Omar Gal­lia­ni, Gior­gio Griffa,Carlo Alfa­no, Gian­fran­co Baru­chel­lo, Mirel­la Bentivoglio,Nicola Car­ri­no, Ned­da Gui­di, Bru­na Espo­si­to, Miche­le Zaza, Miche­lan­ge­lo Con­te, Vet­tor Pisa­ni, Emi­lio Sca­na­vi­no, Enri­co Sirel­lo, Achil­le Pace, Lui­gi Boil­le, Anto­nio Scor­dia, Fabio Mau­ri, Car­la Accar­di, Pie­tro Con­sa­gra, Turi Sime­ti, Gio­van­ni Leto, Elio Mar­che­gia­ni, Roc­co Geno­ve­se, Gre­go­rio Bot­ta, Lucil­la Cata­nia, Giu­sep­pe Sal­va­to­ri, Ninì San­to­ro, Tren­to Lon­ga­ret­ti, Ange­lo Tito­nel, Eli­sa Mon­tes­so­ri, Car­lo Loren­zet­ti, Edgar­do Abboz­zo, Gian­ni Asdru­ba­li, Bru­no Aller, Gio­van­ni Alba­ne­se, Teo­do­sio Magno­ni, Fran­ce­sco Impel­liz­ze­ri, Giu­lia­no Giu­man, Pino Pinel­li, Clau­dio Ver­na, Ric­car­do Guar­ne­ri, Pie­ro Raspi, Alfre­do Pir­ri, Pao­la Per­tem­pi etc.

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