Adele Pineda, attuale Assessora ai Servizi Sociali di Pantelleria, scrive alle testate locali nella veste di utente denunciando un gravissimo disservizio della sanità siciliana nell’inviare gli esiti degli esami istologici agli utenti
Egregio Direttore,
come si sentirebbe se dopo 10 mesi non avesse ancora ricevuto l’esito di un esame istologico? Continuerebbe ad aspettare tranquillamente o segnalerebbe una situazione che sicuramente non depone a favore della sanità siciliana e, ancor di più, di quella di Pantelleria?
Entro nel dettaglio per segnalare un fatto, a mio parere molto grave, che pare non riguardi solo la sottoscritta, ma anche altri utenti che si trovano o si sono trovati nella stessa situazione.
Nel mese di dicembre 2023, a causa di alcuni disturbi, mi sono sottoposta a un controllo durante il quale è stato prelevato un polipetto da sottoporre a esame istologico
Ho aspettato l’esito per i primi tre mesi, che già rappresentano un periodo piuttosto lungo, poi mi è stato detto che potevo stare tranquilla, in quanto si viene immediatamente avvisati solo nel caso in cui sia stata riscontrata una situazione preoccupante. D’altra parte non era la prima volta che mi veniva comunicata questa prassi, già in passato mi era capitato di sottopormi a uno screening e di non averne mai ricevuto l’esito.
Purtroppo, dato che i sintomi a causa dei quali mi ero sottoposta al controllo precedente non erano scomparsi, tre settimane fa ho effettuato un’ulteriore visita specialistica e in tale occasione mi è stato chiesto il referto dell’esame istologico che ogni paziente ha il diritto di ricevere in tempi congrui, a prescindere dalla situazione riscontrata.
Ebbene, solo a questo punto ho saputo che nel corso del 2024 moltissimi esami si erano accumulati in attesa di essere analizzati e che solo adesso stanno arrivando i primi referti.
Tutto ciò viene ritenuto normale? Esistono giustificazioni a questo comportamento superficiale e irresponsabile? Si è valutato il fatto che In un arco temporale così ampio qualunque situazione potrebbe essere degenerata, diventando “qualcosa” a cui non è più possibile porre rimedio? Quando non si è in grado di offrire un servizio in tempi congrui, ritengo doveroso informarne il paziente così che lo stesso possa decidere se continuare ad aspettare o indirizzarsi verso un’altra struttura, magari privata, con la certezza di ottenere l’esito dovuto.
Con la presente chiedo di conoscere le motivazioni per cui, ancora oggi, non ho ricevuto alcun referto, con la speranza di non dover ricorrere all’intervento di un legale.
Cordiali saluti
Adele Pineda
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