Ci scrive Vincenzo Campo sulla questione passito: verità e strumentalizzazioni

Ci scrive Vincenzo Campo sulla questione passito: verità e strumentalizzazioni

14/02/2025 0 Di Redazione

Pantelleria e il dibattito sul vino: verità e strumentalizzazioni

Gen­ti­le Direttrice,

negli ulti­mi gior­ni, Gam­be­ro Ros­so ha pub­bli­ca­to diver­si arti­co­li a dife­sa degli inte­res­si degli indu­stria­li del vino di Pan­tel­le­ria, una coin­ci­den­za tem­po­ra­le che non può pas­sa­re inos­ser­va­ta, soprat­tut­to dopo il ser­vi­zio di Report che ha sol­le­va­to dub­bi sul­le pra­ti­che di alcu­ne can­ti­ne. Nell’ultimo arti­co­lo, emer­ge­reb­be un rife­ri­men­to indi­ret­to alla mia per­so­na da par­te di De Bar­to­li, con un’accusa vela­ta che inten­do chia­ri­re una vol­ta per tutte.

De Bar­to­li affer­ma che qual­cu­no si erge a “pala­di­no del­la giu­sti­zia” su Report e poi ven­de le uve a Can­ti­ne Pel­le­gri­no. Mi chie­do se tale insi­nua­zio­ne sia rivol­ta a me, visto il con­te­sto in cui è sta­ta pro­nun­cia­ta. Se così fos­se, è neces­sa­rio pre­ci­sa­re che non sono pro­prie­ta­rio di ter­re­ni che pro­du­co­no zibibbo.

La mia fami­glia d’o­ri­gi­ne ha con­fe­ri­to le pro­prie uve a Can­ti­ne Pel­le­gri­no da anni. Mio padre, in par­ti­co­la­re, ha sem­pre ope­ra­to con serie­tà e coe­ren­za, anche quan­do l’E­no­po­lio di Pan­tel­le­ria era desti­na­to alla chiu­su­ra e non riu­sci­va più a incas­sa­re il rac­col­to. Nono­stan­te le pres­sio­ni per ven­de­re l’u­va ad altre can­ti­ne, ha man­te­nu­to la sua paro­la e la sua fedel­tà pri­ma all’E­no­po­lio e poi a Can­ti­ne Pel­le­gri­no, rifiu­tan­do­si di cede­re a chi offri­va di più. Que­sto è il valo­re del­la coe­ren­za e del­l’at­tac­ca­men­to alla pro­pria ter­ra che mi è sta­to inse­gna­to, e che difen­do con fermezza.

Chi oggi ten­ta di scre­di­ta­re il dibat­ti­to sul­le irre­go­la­ri­tà nel­la gestio­ne del disci­pli­na­re del­la Doc Pan­tel­le­ria lo fa per disto­glie­re l’attenzione dai veri pro­ble­mi del ter­ri­to­rio. I pan­te­schi meri­ta­no tra­spa­ren­za e cor­ret­tez­za, non stra­te­gie comu­ni­ca­ti­ve vol­te a pro­teg­ge­re inte­res­si di parte.

Se e quan­do diven­te­rò pro­prie­ta­rio dei ter­re­ni del­la mia fami­glia, garan­ti­rò che ogni sin­go­lo chic­co d’u­va pro­dot­to non fini­rà mai nel­le can­ti­ne che non tute­la­no il ter­ri­to­rio di Pan­tel­le­ria. Per­ché la sal­va­guar­dia del­la pro­pria ter­ra non è un valo­re nego­zia­bi­le. Rispet­to le idee e le scel­te del­la mia fami­glia e cre­do che anche gli altri dovreb­be­ro ono­ra­re la visio­ne e l’o­pe­ra­to dei pro­pri padri, che han­no sem­pre agi­to nel­l’in­te­res­se di un ter­ri­to­rio uni­co come la nostra isola.

Vin­cen­zo Campo