PANTELLERIA – ADOTTA UN’AIUOLA I LIONS PIANTANO IL PRIMO ULIVO NELL’AIUOLA ADOTTATA Il Lions Club di…

L’ulivo strisciante di Pantelleria su Olive Oil Times grazie a Resilea
20/02/2025L’ulivo strisciante pantesco torna alla ribalta sulla stampa internazionale sul sito americano specializzato in olio d’oliva Olive Oil Times grazie all’Associazione Resilea e all’intervista al Presidente Giampaolo Rampini che ha presentato questa caratteristica coltivazione isolana
di Francesca Marrucci
L’ulivo strisciante di Pantelleria e la sua caratteristica coltivazione torna protagonista sulla stampa internazionale e stavolta lo fa grazie all’Associazione Resilea, il cui Presidente, Giampaolo Rampini, è stato intervistato da uno dei siti più importanti a livello internazionale riguardo alla coltivazione di olive e produzione di olio: oliveoiltimes.com.
L’olivicoltura sull’isola siciliana di Pantelleria presenta caratteristiche uniche, derivanti da un particolare sistema di potatura e allevamento che favorisce la crescita orizzontale degli alberi. Questo metodo, sviluppato nei secoli per adattarsi al clima estremo dell’isola, secco e ventoso, è oggi a rischio di scomparsa a causa della mancanza di ricambio generazionale.
La pratica agricola tradizionale prevede che gli alberi non superino l’altezza dei muretti a secco circostanti, ottimizzando l’uso dell’acqua e resistendo ai forti venti. L’associazione Resilea, in collaborazione con l’Università di Palermo, si è impegnata a preservare e diffondere la conoscenza di questo sistema agricolo, noto come “L’arte dell’olivo prostrato (o strisciante) di Pantelleria”.
Una minaccia alla diversità culturale
Rampini nell’intervista sottolinea come la scomparsa delle comunità rurali e delle loro culture rappresenti una minaccia significativa alla diversità culturale. L’obiettivo dell’associazione è salvaguardare l’insieme di elementi teorici e pratici, definiti come conoscenza ecologica locale, che costituiscono il fondamento delle comunità rurali.
Il sistema di potatura e allevamento dell’olivo di Pantelleria, basato su tecniche di agricoltura secca, protegge gli alberi dagli effetti delle “matticate”, forti raffiche di vento che soffiano dal mare verso l’entroterra durante le tempeste. Questa pratica resiliente al clima si rivela oggi di grande interesse nel contesto dei cambiamenti climatici. La limitata disponibilità di acqua sull’isola ha reso necessaria questa pratica ingegnosa, che consiste nel forzare i rami di olivi giovani verso il terreno, utilizzando corde e pietre, fino a quando non acquisiscono la direzione orizzontale. I nuovi germogli che crescono verso l’alto vengono potati, mentre quelli che crescono verso il basso vengono lasciati sviluppare.
La cura delle piante tramandata alle giovani generazioni
Attenzione è stata riservata anche ai progetti con gli studenti e alla cura delle piante: “La potatura, eseguita in inverno e in estate, svolge un ruolo chiave nel sistema. A differenza dei metodi convenzionali, questa tecnica esclude i tagli di ritorno, per evitare stress idrico all’albero. I rami principali vengono lasciati crescere a lungo e, quando stanno per toccare il suolo, viene posta una pietra tra il legno e il terreno per evitare il contatto. I rami di alberi molto grandi possono anche essere incoraggiati a toccare il suolo e a radicare per rinvigorirsi.
A Pantelleria, le diverse condizioni pedoclimatiche hanno portato allo sviluppo di approcci di potatura e allevamento differenti a seconda della zona. Le grandi chiome degli alberi coprono la superficie del terrazzamento, proteggendo il suolo dall’insolazione e limitando l’evaporazione dell’umidità.”
Nonostante le difficoltà il progetto prevede di ricreare un frantoio
Purtroppo, come ben sappiamo, la superficie coltivata a Pantelleria è drasticamente diminuita nel corso degli anni. In questo contesto, Resilea si è impegnata a recuperare gli oliveti abbandonati e a produrre olio extra vergine di oliva. L’associazione sta progettando di creare una società di comunità per rendere questa pratica economicamente sostenibile, consentendo ai produttori di supervisionare l’intera filiera produttiva. Visti gli elevati costi e la difficoltà di operare in un ambiente così particolare, dove non è possibile utilizzare mezzi meccanici, è fondamentale garantire un reddito ai piccoli produttori.
Il progetto prevede anche la costruzione di un frantoio aziendale per evitare i problemi legati al trasporto delle olive e garantire una maggiore funzionalità. Inoltre, in linea con i principi dell’economia circolare, è prevista una ricerca sui sottoprodotti, come le foglie di olivo, per l’estrazione di polifenoli.
Resilea, supportata dalle istituzioni locali, mira a produrre olio extra vergine di oliva di alta qualità, contribuendo allo sviluppo sostenibile e reinvestendo i ricavi per valorizzare i piccoli produttori e salvaguardare questo prezioso patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale.
Qui l’articolo in inglese: https://www.oliveoiltimes.com/production/safeguarding-unique-olive-farming-traditions-on-italys-pantelleria-island/137086

Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.