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Insegnare a Pantelleria: quando chi sceglie l’isola è penalizzato
20/03/2025Insegnanti di Pantelleria penalizzati: i corsi di abilitazione si fanno solo in Sicilia e nessuno pensa a quanti vivono sull’isola con i problemi di spostamenti, di costi e di lavoro.
di Francesca Marrucci
E di questi giorni l’appello accorto di quasi cento insegnanti precari che lavorano a Pantelleria e che per aver scelto la nostra isola, sono penalizzati nel seguire i percorsi abilitanti, indispensabili per restare in posti utili nelle graduatorie scolastiche.
Il fatto che due insegnanti ci hanno illustrato è presto detto: per legge gli insegnanti devono frequentare dei percorsi abilitanti per avere dei crediti da far valere in graduatoria. Questi corsi possono essere frequentati per metà online e per metà in presenza. Per la parte online, la scuola ha messo a disposizione delle aule, il problema è la parte in presenza. Infatti, questi corsi non si tengono a Pantelleria, ma in Sicilia.
Chiunque viva sull’isola sa che muoversi in tempi rapidi e continui non rappresenta solo un costo elevato, ma non è mai una certezza, visto che le partenze e gli arrivi dipendono dalle condizioni atmosferiche, e non c’è alcuna possibilità, anche quando i corsi vengono effettuati nel fine settimana, di avere la sicurezza di poter tornare sull’isola in tempo utile senza perdere giornate di lavoro.
Infatti, nessuna considerazione è stata inserita nel bando per gli insegnanti che fanno la coraggiosa scelta di lavorare su un’isola, anzi, le regole rendono loro dispendioso e quasi impossibile riuscire a formarsi nel modo richiesto dalla legge.
Una situazione di svantaggio palese che è stata denunciata dai docenti non solo alla nostra testata, ma anche alla rivista di settore ‘Orizzonte Scuola’ che ha dedicato uno speciale a questa vicenda.
Sull’isola l’Università Popolare di Pantelleria sta firmando una convenzione con eCampus che forse potrà essere una soluzione per alcuni dei docenti, ma chi si è iscritto con altri enti sarà costretto ad affrontare spese di viaggio e soggiorno a proprio carico per tutte le ore di corso rimanenti o rinunciare.
Nel mentre si aspettano le graduatorie, perché non è nemmeno detto che tutti gli insegnanti rientrino, visto che il Ministero mette a disposizione un numero limitato di posti per ogni ente e in Sicilia sono solo 900, a fronte di una richiesta nettamente superiore. Una situazione completamente opposta a quella che si verificò lo scorso anno con il bando per gli insegnanti di sostegno, quando i posti erano molti di più delle richieste.
Fatto sta che molti di questi insegnanti rimarranno a bocca asciutta, rischiando di essere scavalcati in graduatoria e perdendo il posto di lavoro. Alcuni di loro, ci confessano, avevano pensato di rimanere a vivere a Pantelleria se stabilizzati, ma scegliere l’isola alla fine è stata una penalizzazione.
Un nuovo, negativo, tassello che si unisce ai tanti che creano disagio all’isola e privano i panteschi di una continuità certa nei servizi essenziali. Ecco perché è difficile trovare professionisti che vengano a insegnare a Pantelleria e la difficoltà si estende ad altri ambiti lavorativi: quello medico, quello specialistico, quello operaio di manovalanza, ecc.
L’idea di incentivi che rendano appetibile l’isola nella scelta del luogo di lavoro torna periodicamente a girare tra la popolazione, ma rimane un’idea, così come rimane difficile reperire personale che si trasferisca sull’isola. Tanto più se quando lo fa, ne viene anche penalizzato.

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