Pantelleria: domani si celebra Santa Barbara, patrona di Marinai e Vigili del Fuoco

Pantelleria: domani si celebra Santa Barbara, patrona di Marinai e Vigili del Fuoco

03/12/2019 0 Di Redazione

Domani 04 Dicembre, in occasione della festa di Santa Barbara sarà celebrata una Messa nella chiesa Madre di Pantelleria alle ore 10,30.

Santa Barbara è il patrono di Marinai e Vigili del Fuoco, invocata contro i fulmini e la morte improvvisa ed è protettrice degli artificieri, artiglieri, minatori, vigili del fuoco, carpentieri, architetti e dei marinai.

Tut­ti i cit­ta­di­ni ed i rap­pre­sen­tan­ti di enti ed asso­cia­zio­ni sono invi­ta­ti alla mes­sa celebrativa.

San­ta Bar­ba­ra nac­que a Nico­me­dia (in Tur­chia) nel 273 d.C.. La sua vita riser­va­ta, inten­ta allo stu­dio, al lavo­ro e alla pre­ghie­ra la defi­nì come ragaz­za bar­ba­ra, cioè non roma­na. Era una deno­mi­na­zio­ne di disprez­zo. E’ que­sto il nome a noi per­ve­nu­to da quel­lo suo pro­prio. Tra il 286–287 San­ta Bar­ba­ra si tra­sfe­rì pres­so la vil­la rusti­ca di Scan­dri­glia poi­ché il padre Dio­scu­ro, fana­ti­co paga­no, era un col­la­bo­ra­to­re del­l’im­pe­ra­to­re Mas­si­mia­no Erculeo. 

Que­st’ul­ti­mo gli ave­va dona­to ric­chi e vasti pos­se­di­men­ti in Sabi­na. Dio­scu­ro fece costrui­re una tor­re per difen­de­re e pro­teg­ge­re Bar­ba­ra duran­te le sue assen­ze. Il pro­get­to ori­gi­na­rio pre­ve­de­va due fine­stre che diven­ta­ro­no tre (in rife­ri­men­to alla Tri­ni­tà) secon­do il desi­de­rio del­la ragaz­za. Fu costrui­ta anche una bel­lis­si­ma vasca a for­ma di Cro­ce. Sia la fine­stra che la vasca non era­no altro che i sim­bo­li del cri­stia­ne­si­mo a cui la ragaz­za si era con­ver­ti­ta. La tra­di­zio­ne affer­ma che pro­prio nel­la vasca Bar­ba­ra rice­vet­te il bat­te­si­mo per la visio­ne di San Gio­van­ni Bat­ti­sta. La mani­fe­sta­zio­ne di fede di Bar­ba­ra pro­vo­cò l’i­ra di Dio­scu­ro; essa allo­ra per sfug­gi­re a que­st’ul­ti­mo si nasco­se nel bosco dopo aver dan­neg­gia­to gran par­te degli dei paga­ni del­la sua villa. 

La tra­di­zio­ne popo­la­re scan­dri­glie­se affer­ma che essa si rifu­gia­va in una nic­chia sca­va­ta all’in­ter­no di una roc­cia e fu tro­va­ta per la dela­zio­ne di un pasto­re lì pre­sen­te. Dio­scu­ro la con­se­gnò al pre­fet­to Mar­cia­no con la denun­cia di empie­tà ver­so gli dei e di ade­sio­ne alla reli­gio­ne cri­stia­na. Duran­te il pro­ces­so che ini­ziò il 2 dicem­bre 290 Bar­ba­ra dife­se il pro­prio cre­do ed esor­tò Dio­scu­ro, il pre­fet­to ed i pre­sen­ti a ripu­dia­re la reli­gio­ne paga­na per abbrac­cia­re la Fede Cri­stia­na: fu così tor­tu­ra­ta e graf­fia­ta men­tre can­ta­va le lodi al Signore. 

Il gior­no dopo aumen­ta­ro­no i tor­men­ti men­tre la San­ta sop­por­ta­va ogni pro­va col fuo­co. Il 4 dicem­bre let­ta la sen­ten­za di mor­te Dio­scu­ro pre­se la trec­cia dei capel­li e vibrò il col­po di spa­da per deca­pi­tar­la. Il cie­lo si oscu­rò e un ful­mi­ne col­pì Dio­scu­ro. Il nobi­le Valen­za­no curò la sepol­tu­ra del cor­po del­la San­ta pres­so una fon­te (sor­gen­te di San­ta Bar­ba­ra) che diven­tò una meta di pel­le­gri­nag­gio per l’ac­qua miracolosa. 

Quan­do l’im­pe­ra­to­re Costan­ti­no nel 313 con­sen­tì di ren­de­re un cul­to ester­no ai mar­ti­ri, i fede­li orna­ro­no il sepol­cro e di segui­to vi costrui­ro­no un ora­to­rio (che si ritie­ne del VI seco­lo). Nel seco­lo IX decad­de dal suo pri­mi­ti­vo splen­do­re e nel seco­lo X si pote­va con­si­de­ra­re abban­do­na­to a segui­to del­l’in­va­sio­ne sara­ce­na. Pas­sa­ta l’in­va­sio­ne attor­no all’an­no 1000 fu eret­ta una chie­sa com­ple­ta­men­te rifat­ta che esi­ste anco­ra oggi. Tra il 955 ed il 969 i rea­ti­ni orga­niz­za­ro­no una spe­di­zio­ne a Scan­dri­glia (che oggi si tro­va in pro­vin­cia di Rie­ti) e dopo varie ricer­che tro­va­ro­no il suo cor­po. Fu sot­trat­to ai ricer­ca­to­ri di cor­pi san­ti e por­ta­to al sicu­ro nel­la Cat­te­dra­le di Rie­ti dove anco­ra oggi ripo­sa sot­to l’al­ta­re maggiore.