Il Consorzio Tutela Doc Pantelleria ribadisce la sua posizione in una lettera al Sindaco, Vincenzo…
Pantelleria Doc: Italia Viva chiede aiuto al Ministro Bellanova
05/03/2020Cara Teresa,
ti sto conoscendo in quest’ultimo periodo come una donna forte e determinata. Una donna che viene dalla terra, dall’agricoltura, che conosce le sue problematiche, che ha lottato e lotta per le loro risoluzioni.
Alla riunione di Catania, con fermezza e in qualità di Ministro, hai lanciato con convinzione un messaggio “L’italia si salva, se parte il Sud!”
Ti sei messa a disposizione per rilanciare le filiere siciliane e per questo hai promesso che scenderai una volta al mese in Sicilia.
E per questo ti voglio parlare, per rilanciare la filiera di Pantelleria e quindi ti affido tutta questa questione.
Sarebbe bello che uno dei tuoi viaggi siciliani, dedicassi un giorno a Pantelleria!
È stato presentato un ricorso al Presidente della Repubblica contro il DM del 12 Luglio 2019 dell’allora Ministro Leghista Centinaio, e che sarà a giorni sul tuo tavolo, in quanto la risposta dipenderà dal tuo Ministero.
In qualità di rappresentante del Comitato di Italia Viva Isola di Pantelleria, noi appoggiamo la battaglia delle aziende agricole pantesche, “Pantelleria Eroica” a cui si aggiungerà per “addendum”, per come si dice, l’amministrazione comunale e anche il Parco Nazionale Isola di Pantelleria, contro le modifica del Consorzio di Tutela.
Questa protesta è contro la trasformazione del Doc Pantelleria in DOC PANTELLERIA- SICILIA, e contro la modifica del D.M. del 12 Luglio della Doc Sicilia, a firma del Ministro, il Senatore leghista Centinaio. Queste due misure, a nostro parere, sono pregiudizievoli per le sorti economiche dell’isola.
Abbiamo l’impressione che si stia rubando non solo l’immagine dell’isola, ma anche il suo simbolo, l’uva Zibibbo. Con questa modifica della denominazione del Doc Pantelleria in DOC PANTELLERIA- SICILIA, e come se si trasferisse l’isola di Pantelleria in Sicilia.
Poi l’uva Zibibbo nel 2015, il Consorzio Doc Sicilia l’ha riconosciuta tra le tipologie tipiche di Sicilia. La barbabietola d’Alessandria grazie ai nostri terreni vulcanici, dell’isola di Pantelleria, ha preso sapori e grado alcolico unici, che nel corso dei secoli ha trovato la sintesi nel nome Zibibbo, identificativo dell’uva e dell’isola.
La barbabietola d’Alessandria è stata trapiantata in Sicilia nelle zone di Milo e di Birgi per ettari e ettari.Per la natura dei terreni non sarà mai paragonabile allo Zibibbo. Ma quello che noi temiamo, è che questa uva venga spacciata per uva Zibibbo, (visto l’impianto normativo che si va ad approvare), per poi usarla per i vini non fatti sull’isola di Pantelleria, ma spacciati per tali.
In ultimo il Decreto Legge del Ministro leghista Centinaio, permette di miscelare altre uve allo Zibibbo e questo essere presente in una percentuale del 15%, per dare la possibilità in etichetta di scrivere Zibibbo. Noi temiamo che tali modifiche lederanno l’agricoltura pantesca, che essendo un’agricoltura eroica non può competere in termini di costo con l’uva Zibibbo siciliano, coltivata con metodi industriali e non artigianali. E poi c’è da considerare la concorrenza con i vini di Zibibbo siciliano in termini di costo, rispetto a quelli prodotti sull’isola.
Tutelare l’interesse e favorire lo sviluppo dell’isola è il nostro compito, per questo appoggiamo questa battaglia, perché è in serio pericolo l’economia agricola dell’isola e dell’intera isola se passassero queste modifiche volute dal Consorzio di Tutela e il DL dell’ex Ministro Leghista Centinaio.
Angelo Fumuso
Sono stato commissario del PSI e segretario del PD di Pantelleria. Uno dei fondatori dello storico mensile “Il Panteco”.
Sempre presente dal primo numero in videotape, al numero unico con Pier Vittorio Marvasi, Capo Redattore del Resto del Carlino, alla rinascita con Tanino Rizzuto giornalista de “L’ora” per la provincia di Trapani, durante gli anni di piombo della mafia.
Sono stato autore di numerose inchieste e servizi in quegli anni. Mi definisco ora e sempre un militante, convinto che a Pantelleria l’unico atto rivoluzionario sia l’informazione, che aiuti ad essere liberi e a pensare con la propria testa.