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10 marzo: una poesia per ricordare Sebastiano Tusa
10/03/2022Nella III Giornata dei Beni Culturali Siciliani dedicata a Sebastiano Tusa, la nostra testata, in collaborazione con la scrittrice e poetessa Giusy Andaloro, ricorda il Professore tanto amato dai panteschi con una poesia a lui dedicata. La poesia è tratta dal libro ‘Fiori d’Ossidiana’ presentato la scorsa estate sull’isola durante la Stagione Culturale Estiva.
A Sebastiano Tusa
Nell’ultimo etiopico e intrepido volo
il fatale slancio della tua nobile essenza
s’adempie.
Repentino nel cielo risuona
un metallico e sordo fragore
portatore d’immane sciagura
e di profondo cupo dolore.
Il polveroso e arido deserto
d’inumano assordante silenzio ricopre
la grandezza di un’encomiabile vita
dal fato ingiustamente tradita.
Cala il sipario.
Adesso,
da una dimensione altera,
il sapiente sguardo sognante
scandaglia attento ogni profondità
dell’inesplorato siculo mar,
primitivo blu fecondo d’amor
motivo di grand’orgoglio e onor.
Verso l’ultima dea
con profonda nostalgia
gli amorevoli occhi volgi.
È Pantelleria,
estrema isola di confine,
isola nell’isola,
del Mediterraneo antico
il pulsante e ardente cuore,
fonte del tuo imperituro amore.
Emblem vital,
di studi e affannose ricerche
intorno ad antiche e dominanti civiltà
che mai per caso passaron di là.
Illustre studioso di fama internazionale,
tutore del patrimonio archeologico sommerso,
hai mille e una storia ancora da narrare
per mezzo del neonato Museo del Mare.
Dalle multimediali e attrezzate salette
la paterna e suadente voce
riecheggia la storia dell’isola di Ogigia
e decanta l’inestimabile paradiso
d’immobili e dormienti reperti
che giacciono sepolti tra le amniotiche
viscere della Grande Madre.
Molte gemme attendono
di rivedere la luce del sole
grazie al duro e tenace lavoro
di chi ha avuto e ha ancora
la bella Pantelleria
ovunque e per sempre nel cuore.
Grazie Prof. Tusa.
Giusy Andaloro
Chi è Giusy Andaloro?
Nata e cresciuta a Milazzo, dove vive tuttora con la propria famiglia d’origine, Giusy Andaloro è laureata in Lettere e Filosofia. Abilitata per l’insegnamento in vari ordini di scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado) è insegnante di Lettere a tempo indeterminato presso la Scuola Secondaria di I grado “Zirilli” di Milazzo.
Trasferita in provincia di Milano nel ’99 per esigenze di lavoro, dopo un lunghissimo precariato meneghino, nel 2013 riesce ad ottenere il trasferimento a Pantelleria, estrema isola di confine, situata nel cuore del Mediterraneo a metà tra l’Italia e l’Africa.
La passione per la scrittura creativa l’ha rapita fin da quando era bambina e da sempre, oltre a scrivere per se stessa, cerca di trasmettere ai suoi alunni l’amore per la poesia e per la scrittura tout court.
L’arte poetica è una forma di comunicazione peculiare attraverso la quale è possibile rivelare agli altri istanti di vita vissuta e i turbamenti emotivi provati: l’intelletto decodifica emozioni, ordina percezioni e intuizioni, intesse relazioni, costruisce schemi e modelli e sa spingersi anche al di fuori di essi.
Attraverso il linguaggio della poesia s’impara pian piano ad avvertire e ad esplorare i meandri della propria anima e ciò risulta indispensabile per acquisire sicurezza, fiducia nelle proprie capacità e per costruire in modo solido la propria identità.
Cimentarsi a scrivere un componimento in versi non è altro che saper sfogliare tra le pagine della nostra mente, saper ascoltare e prestare attenzione alla flebile voce del nostro io interiore, riuscire a percepire le nostre emozioni e suggestioni, saper sognare sospesi tra cielo e terra, riuscire insomma ad essere “immensi” pur amando la semplicità che quotidianamente si cela nelle piccole cose.
“Pantelleria. Fiori d’Ossidiana. Emozioni sospese tra mare, cielo e terra”
In “Pantelleria. Fiori d’Ossidiana. Emozioni sospese tra mare, cielo e terra” l’autrice “dipinge con le parole” i momenti più intensi vissuti nell’isola di confine e i moti dell’animo scaturiti dal contatto con la nuova dimensione.
Una raccolta di poesie che costituisce una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della Perla Nera del Mediterraneo.
Fuggita dalle brume del Nord, dopo una permanenza di circa quindici anni nella provincia di Milano per esigenze lavorative, all’improvviso, ma per sua volontà, si ritrova estasiata tra le braccia di Madre Natura.
Il sogno accarezzato per lunghi anni diventa realtà: vivere e insegnare nell’isola di Pantelleria, nell’omerica Ogigia, ove la forza degli elementi, talvolta, assume le sembianze di quella “Natura matrigna” di leopardiana memoria.
Una natura con il volto a metà tra il bello e il terribile al cui cospetto il pantesco e il turista s’inchinano.
Le emozioni vissute, cristallizzate in sentieri poetici, ritraggono alcune tra le più belle località dell’isola (Lago di Venere, Cala Gadir, l’Arco dell’elefante, la Grotta di Benikulà…) senza tralasciare gli spaccati di vita quotidiana, le amicizie, le tradizioni, le usanze e i misteri della Perla Nera del Mediterraneo, fino alla gioia provata per l’acquisto di un piccolo dammuso storico che sancisce il sodalizio, sugellando il viscerale legame con l’isola.
Un libro che suscita nel lettore curiosità e attenzione verso l’isola del vento che attende di essere scoperta e conosciuta per le sue maestose meraviglie.
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