Pantelleria: 5 e 6 marzo ultimi film del Cineforum La Forza delle Donne

Pantelleria: 5 e 6 marzo ultimi film del Cineforum La Forza delle Donne

03/03/2023 0 Di Redazione

PANTELLERIA, ULTIME PROIEZIONI DEL CINEFORUM ‘LA FORZA DELLE DONNE’

DOMENICA E LUNEDI’ FINALI NEI CIRCOLI OGIGIA E KOHOUTEK

 Gli ulti­mi due appun­ta­men­ti del Cine­fo­rum LA FORZA DELLE DONNE si ter­ran­no in due gior­ni con­se­cu­ti­vi, anche se con due for­mu­le diver­se e in due diver­si Cir­co­li, così che il pro­get­to di cui fan­no par­te, DONNA: UNA STRADA IN SALITA, pos­sa ter­mi­na­re entro l’8 mar­zo, come stabilito.

Dome­ni­ca 5 mar­zo, pome­rig­gio con­vi­via­le al Cir­co­lo Ogi­gia di Pan­tel­le­ria che anche per que­sta secon­da pro­ie­zio­ne ha scel­to la for­mu­la ‘tè e pastic­ci­ni’ pri­ma del­la pro­ie­zio­ne del film. Ini­zio quin­di alle 17.30per que­sto rito tipi­ca­men­te inver­na­le, al qua­le segui­rà la pro­ie­zio­ne del film ‘DIO È DONNA E SI CHIAMA PETRUNYA’.

Si trat­ta di una copro­du­zio­ne bel­ga, mace­do­ne, fran­ce­se, slo­ve­na e croa­ta del 2019 del­la regi­sta Teo­na Stru­gar Mitevska.

Ecco la sinossi:

Petru­ni­ja è lau­rea­ta in sto­ria, ha 32 anni, vive nel­la cit­ta­di­na mace­do­ne di Štip e non ha un’oc­cu­pa­zio­ne. Rien­tran­do ver­so casa dopo un col­lo­quio di lavo­ro anda­to male, si fer­ma ad assi­ste­re a una ceri­mo­nia orto­dos­sa per le stra­de. Il ritua­le pre­ve­de che il pre­te get­ti una pic­co­la cro­ce nel fiu­me e che gli uomi­ni si pre­ci­pi­ti­no a recu­pe­rar­la. Petru­ni­ja, vici­na alla riva, vede che nes­su­no rag­giun­ge l’og­get­to sacro e si tuf­fa a recu­pe­rar­lo. Ne nasce una ris­sa per strap­par­le la cro­ce di mano e, più tar­di, la gio­va­ne è por­ta­ta al posto di poli­zia per esse­re inter­ro­ga­ta su un gesto che è sta­to fil­ma­to e il video è diven­ta­to popo­la­re in inter­net, atti­ran­do l’at­ten­zio­ne del­la gior­na­li­sta di una tele­vi­sio­ne nazionale.

È il dram­ma di una don­na sovrap­pe­so che si scon­tra con il maschi­li­smo anco­ra dif­fu­so. Pri­ma il col­lo­quio con il pro­prie­ta­rio di una fab­bri­ca tes­si­le che non la con­si­de­ra adat­ta e la offen­de in più modi, poi l’e­pi­so­dio al cen­tro del­la vicen­da con le sue conseguenze.

La pro­ta­go­ni­sta è invi­ta­ta ripe­tu­ta­men­te a ricon­se­gna­re la cro­ce recu­pe­ra­ta dal­le acque e accu­sa­ta di aver­la “ruba­ta” in quan­to don­na. Por­ta­ta nel­la sta­zio­ne di poli­zia, e trat­te­nu­ta pur sen­za esse­re arre­sta­ta, tro­va ogni vol­ta l’ar­go­men­to giu­sto per rifiu­tar­si. Petru­ni­ja ha buon gio­co anche per­ché si tro­va in una ter­ra di mez­zo tra le leg­gi del­la Chie­sa e quel­le del­lo Sta­to, tra le rego­le e le tra­di­zio­ni. Con­tro di lei c’è anche la for­za del bran­co, il grup­po, dal qua­le emer­go­no solo pochi vol­ti, che ave­va subi­to lo smac­co nel fiu­me e cer­ca di rifar­si aggre­den­do la giovane.

La regi­sta, insie­me alla sce­neg­gia­tri­ce Elma Tata­ra­gic, sfer­ra un duro e dichia­ra­to attac­co al maschi­li­smo del­la socie­tà, alle abi­tu­di­ni più che alle usan­ze. Le autri­ci usa­no mol­ta iro­nia, ma evi­ta­no di cade­re nel­lo ste­reo­ti­po del grot­te­sco. (MyMo­vies)

Lune­dì 6 mar­zo, inve­ce, alle ore 20.00, pres­so il Cir­co­lo Kohou­tek di Kham­ma sarà pro­iet­ta­to l’ultimo tito­lo: ‘FULL TIME – AL CENTO PER CENTO’ del regi­sta Eric Gravel.

Film fran­ce­se del­lo scor­so anno pre­mia­to al Festi­val di Vene­zia che met­te in luce la fati­ca, le dif­fi­col­tà e i para­dos­si vis­su­ti dal­le don­ne che cer­ca­no di con­ci­lia­re fami­glia, casa e lavo­ro, in spe­cie se il sosten­ta­men­to fami­lia­re pesa sul­le loro spalle.

Ecco la sinossi:

Julie ha due figli, un ex mari­to che non paga in tem­po gli ali­men­ti e un lavo­ro mol­to al di sot­to del­le sue capa­ci­tà, con il qua­le man­tie­ne a sten­to la fami­glia. Ogni gior­no si sve­glia pri­ma del­l’al­ba, affi­da i bam­bi­ni a una vici­na anzia­na che le ha già det­to che non ce la fa a tener­li, e si but­ta nel traf­fi­co del lun­go tra­git­to che la por­ta dai sob­bor­ghi di Pari­gi alla capi­ta­le fran­ce­se. E poi­ché in Fran­cia in quel momen­to è in cor­so un pro­lun­ga­to scio­pe­ro dei mez­zi di tra­spor­to arri­va­re in cit­tà diven­ta un’im­pre­sa rocam­bo­le­sca, cui Julie si dedi­ca con ogni stra­ta­gem­ma. Il mana­ge­ment del­l’al­ber­go a cin­que stel­le pres­so cui è capo­ca­me­rie­ra però non accet­ta scu­se, e minac­cia ad ogni ritar­do di pri­va­re la don­na del­l’u­ni­co lavo­ro che è riu­sci­ta ad otte­ne­re, quan­do inve­ce è qua­li­fi­ca­ta per occu­par­si di sta­ti­sti­che di marketing.

L’ec­cel­len­te regia di Eric Gra­vel asse­con­da il rit­mo affret­ta­to e la pre­oc­cu­pa­zio­ne costan­te di Julie, facen­do­ci fare il tifo per lei dal­la pri­ma all’ul­ti­ma sce­na, ma anche ricor­dan­do­ci quan­to tut­ti noi vivia­mo di cor­sa, inse­guen­do lavo­ri sem­pre meno paga­ti e sem­pre più stressanti.

Julie è una (super)eroina dei nostri tem­pi, una madre corag­gio sen­za reto­ri­ca e sen­za pia­gni­stei, una cen­to­me­tri­sta del lavo­ro. Nono­stan­te la fati­ca sa man­te­ner­si pie­na di inven­ti­va, sa anco­ra sor­ri­de­re, e sa rima­ne­re uma­na, con­tra­ria­men­te ad alcu­ne del­le per­so­ne che le met­to­no i basto­ni fra le ruote.

C’è qual­co­sa di irre­si­sti­bil­men­te tene­ro, e allo stes­so tem­po inar­re­sta­bil­men­te corag­gio­so, in que­sta don­na minu­ta che cor­re da mat­ti­na a sera, ma sa anche ral­len­ta­re per rega­la­re agli altri un gesto gen­ti­le, una pic­co­la atten­zio­ne. (MyMo­vies)

L’ingresso è gra­tui­to a tut­te le proiezioni.