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Pantelleria, ci scrive una lettrice: eventi culturali solo per una élite?
25/08/2023Sulla questione eventi estivi abbiamo ricevuto molti solleciti. A questa lettera risponde la Direttrice, partendo dalla sua esperienza di ex-Assessore e fa alcune considerazioni sulla sfortunata stagione culturale estiva, rispondendo alla lettrice
Buongiorno Direttrice,
volevo rivolgermi al suo giornale per ricevere delucidazioni circa gli eventi culturali di questa estate 2023.
Premesso che non voglio muovere alcuna polemica, ma mi rendo conto che uno spirito libero come il mio non può tacere di fronte a delle situazioni proibitive che, a mio umile parere, non fanno altro che alimentare il divario tra gente comune e gente “di un certo livello”, il cosiddetto turismo d’elite tanto decantato da qualcuno.
A maggior ragione, poi, se si parla di cultura.
Questa estate sono stati promossi degli eventi in una location, che rappresenta il fiore all’occhiello di Pantelleria, il Castello. Eventi dei quali si è avuta notizia solo a cose fatte e come dico io, occasioni mancate per chi abbia un animo assetato del bello, dell’arte, del confronto, e per chi nella vita abbia qualcosa da dire, da raccontare.
Si sa, noi panteschi siamo “disgraziati”, trascorriamo le estati a lavorare intensamente e spesso non si hanno a disposizione tempi per assaporare tutto il resto, ma comunque, anche per chi ne avesse avuto la possibilità, mi pare che tali eventi non siano stati affatto pubblicizzati, come se fossero solo ed esclusivamente rivolti ad una cerchia ristretta e questo non va bene.
Le chiedevo, Direttrice, come mai questo si possa verificare.
Ieri, casualmente, grazie alla condivisione di un amico su Facebook, apprendo di un evento al castello: Peppe D’Aietti presenta un nuovo libro (non mi ricordo il titolo). Ecco, una condivisione casuale… Io avrei pagato per ascoltare Peppe D’Aietti, così come altri.
Mi chiedo perché tali eventi vengano organizzati in ambienti dove poca gente vi può accedere, oppure perché non permettere più serate per poter garantire anche ai panteschi di poterne godere?
Questo inverno è partito un progetto sulle donne, contro la violenza, e mi pare che malgrado il cattivo tempo ci sia stata partecipazione.
La mia non è polemica, non mi interessa di criticare il lavoro altrui, ma vorrei fosse solo uno sprone ad organizzare quel poco che si può fare nel migliore dei modi.
Se si assiste ad un decadimento culturale e di conseguenza sociale è perché non ci si confronta, non si aprono altri orizzonti e questi eventi ne rappresentano un esempio.
A questo proposito ringrazio Fabio Farina per aver organizzato un evento in memoria di Elia, che ha portato a raccontare molto di quello che in tanti abbiamo dentro, ma che ancora risulta un tabù.
Grazie per lo spazio concessomi.
Giuseppa Pineda
RISPOSTA DELLA DIRETTRICE FRANCESCA MARRUCCI
Cara Giuseppa,
in questi tre mesi estivi in tantissimi mi hanno posto le stesse domande che poni tu e anche molte altre. Ovviamente, soprattutto perché sono l’assessore uscente e nei miei tre anni di mandato gli eventi sono stati davvero tanti (180 solo nelle tre stagioni estive) e molto pubblicizzati sull’isola e fuori dall’isola. Quindi, da questo punto di vista risponderò alla sua sollecitazione per rispondere anche alle altre ricevute.
Grazie per i complimenti per due eventi a cui tenevo molto: il Cineforum di Donna: una strada in salita, tenutosi nei Circoli questo inverno e il convegno oncologico organizzato dal Sig. Farina.
I pochi eventi che ci sono stati quest’estate sono in parte frutto delle indicazioni lasciate dalla sottoscritta e adottate dalla nuova assessora, che per questo ho ringraziato, e in parte afferenti a proposte terze inviate dopo la fine della precedente consiliatura, che hanno avuto il Patrocinio del Comune.
Perché nonostante quest’estate ci fossero pochissimi eventi, non se ne è saputo quasi nulla?
La risposta è abbastanza semplice.
Sostanzialmente io come Assessore alla Cultura e alla Comunicazione curavo davvero tutto, lo sa bene chi in questi anni ha lavorato con me o mi ha visto lavorare: organizzavo gli eventi o li recepivo come proposte, li programmavo, curavo la grafica delle locandine e le creavo ex novo senza dover gravare di altri costi il Comune, creavo gli spot video se necessario, mandavo le comunicazioni ai giornali locali e siciliani, pubblicavo sui social del Comune, spiegavo come fare i Piani di Sicurezza, inviavo le info e modalità di prenotazione attraverso Whatsapp e altra messaggistica e infine, in periodo Covid, ho organizzato anche tutto il sistema di prenotazioni online tramite la piattaforma gratuita Billetto.
Oggi Cultura e Comunicazione sono divise e sono afferenti a due diversi assessori.
Quindi, l’Assessore alla Cultura può anche patrocinare tizio e caio, ma se l’Assessore alla Comunicazione non ne dà notizia, chi lo sa?
A questo punto sarebbe interessante capire cosa fa l’Assessore alla Comunicazione, perché finora non si è ben compreso, tranne che per un paio di passi falsi come quello del finto DPO che ora dovrebbe essere stato sanato.
Ora non dico che i nuovi Assessori debbano saper fare e voler fare tutto quello che facevo io (compreso mettere sedie e transenne e ripulire, se necessario), ma se manca da parte del Comune la comunicazione riguardo agli eventi, come dovrebbero fare i media a sapere che questi si tengono? E se i media non lo sanno, chi tra i cittadini lo saprà?
Come ben sa chi ha un’associazione o chi si occupa di eventi, anche saltuariamente, non tutti gli organizzatori hanno le capacità, i mezzi e le conoscenze per fare comunicazione e far conoscere al pubblico ampio i propri eventi, per questo si chiede il Patrocinio di un ente, in specie di un Comune, soprattutto se non si chiedono contributi. Altrimenti, a che serve il Patrocinio non oneroso?
La decisione di non usare la Pagina istituzionale Facebook per fare propaganda agli eventi patrocinati (come si fa ovunque), è senza alcuna logica. Rappresenterebbe una bella vetrina, perché in questi 4 anni da 4.000 utenti è passata a 11.300, ma questo dimostra bene la completa disconoscenza delle regole formulate da Formez PA per l’uso dei social nella Pubblica Amministrazione e in generale una mancanza totale di conoscenza in materia.
A onor del vero, la responsabilità non è solo dell’Assessore, che forse ha colpa nella sua inguaribile ambizione, il cui scopo sembra essere solo copiare quanto fatto in precedenza per attribuirselo (tanto qualche cittadino che ci casca c’è sempre). Del resto non si può pretendere che un impiegato che lavora in aeroporto conosca le tecniche di comunicazione e propaganda che chi lavora nel settore ha studiato e sulle quali ha lavorato anni per apprenderle.
È come pretendere che il calzolaio conosca tutti i tagli di carne come un macellaio. Ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere, ma in politica, si sa, conta la raccomandazione, non la competenza.
Proprio per questo, perché nella maggior parte dei casi gli Assessori conoscono poco o niente delle loro deleghe, ci vuole competenza e preparazione soprattutto nel funzionario che gestisce la comunicazione. Ma anche in questo caso, lo dico per esperienza, siamo proprio in un altro secolo. Nel passato, però.
Cosa comporta tutto ciò? Quello che abbiamo visto quest’estate. Organizzatori di eventi lasciati a sé stessi, cattiva valutazione dell’importanza e dell’interesse del pubblico per gli eventi stessi, con conseguenti scelte di location inadeguate e nessuna promozione degli appuntamenti.
Soprattutto, dopo aver patrocinato pochissimi eventi dopo 3 anni di ‘abbondanza’, non si è stati in grado di prevedere l’effettiva partecipazione a quei pochi appuntamenti calendarizzati e quindi introdurre la prenotazione anticipata per le location con posti limitati.
Probabilmente, questa Amministrazione davvero pensava che la cultura fosse uno ‘spreco di risorse’ destinate al turismo, come ha detto in campagna elettorale, ma spero si sia ricreduta dopo i commenti di questa estate, in specie quelli fatti proprio dai turisti.
Infatti, tantissimi turisti, oltre ai panteschi, si sono lamentati del ‘mortorio’ sull’isola. Pensare che la richiesta di eventi, ormai punto chiave di ogni programmazione turistica in ogni Comune d’Italia, da Roma al più piccolo paesino sperduto, fosse solo un ‘capriccio della Marrucci’, dice molto della conoscenza di questo settore da parte di chi dovrebbe essere ‘competente’.
Pensare che le feste nei locali privati siano sufficienti significa dimenticare tutte quelle fasce di popolazione e turisti che non vengono a Pantelleria per andare nei locali, anzi magari non ci sono mai andati in vita loro: anziani, famiglie, ma anche semplicemente chi ama la cultura e non il divertimento fine a sé stesso, che sono due cose diverse. Posso benissimo divertirmi senza fare niente di culturale e posso fare cultura divertendomi, ma l’una cosa non implica necessariamente l’altra.
Chi ama i concerti, gli spettacoli teatrali, ad esempio, vorrebbe avere la possibilità di vederli in tranquillità, gratuitamente, senza dover sperare di essere tra i primi fortunati ad entrare. Sempre che vengano organizzati, s’intende.
Il Castello è una location magnifica, ma non è adatta a tutto. Quest’anno è stata presa d’assalto persino per le presentazioni dei libri, che in genere sono poco partecipate, proprio perché, come mi ha detto una signora che veniva a tutti gli eventi ogni anno: “Non c’è niente, allora sono venuta a vedere questo, meglio che stare seduta in banchina a guardare la gente che passa…” Certo, non una grande motivazione, ma spero che la signora abbia poi deciso di comprare il libro e leggerlo.
Tenuto conto che l’Assessore alla Comunicazione sembra stia studiando per diventare un grande giornalista e comunicatore, non ci resta che sperare che prima o poi si decida ad usare in modo intelligente ed utile i servizi che gli ho lasciato (non ultimo il servizio prenotazioni di Billetto che tanto ha denigrato, paventando addirittura che stessimo truffando i cittadini, e che oggi usa per gestire le prenotazioni delle visite all’Hangar per conto dell’Aeronautica, anche se non lo sapeva nessuno… ma questa è un’altra storia e mi riservo di raccontarla in un’altra occasione).
Speriamo anche che il prossimo anno si decida di investire di nuovo in cultura e eventi, i cui fondi restano per più del 60% sul territorio sotto forma di servizi agli artisti e quindi vanno direttamente nelle tasche di albergatori, operatori turistici, ristoratori, noleggiatori, ecc.
Insomma, aspettiamo che questa Amministrazione di provata esperienza, si orienti e capisca come funzionano le cose oggi, molto diversamente dall’ultima volta che hanno governato l’isola. Il mondo è cambiato in fretta, in specie dopo i due anni di Covid, sono cambiate le regole, sono cambiate le esigenze dei turisti e della gente.
Nel frattempo speriamo che si impari dagli errori e intanto mettiamo una pietra sopra a questa stagione, con un ringraziamento d’obbligo a quanti, comunque, hanno fatto di tutto per organizzare spettacoli, presentazioni e eventi per ravvivare un po’ l’isola.
Bisogna sperare sempre che con il tempo le cose vadano meglio.
Con cordialità,
Francesca Marrucci
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Anche stasera tanta gente è rimasta fuori dal castello. Pare abbiano anticipato l’inizio del concerto per replicarlo alle 11 ma quasi tutti sono andati via perché non è piacevole aspettare..
Mi chiedo perché non si utilizzi l’oratorio, molto più capace o il circolo “la tinozza”
E meno male che la comunicazione degli eventi lascia a desiderare!!!!
Perché non è sicuramente piacevole vedersi “chiudere le porte in faccia” dopo aver programmato la propria giornata per ritagliarsi uno spazio serale da dedicare ad uno spettacolo “fantasma”.
Grazie, Francesca, per le tue delucidazioni.