Pantelleria, trasporti marittimi: una soluzione c’è

Pantelleria, trasporti marittimi: una soluzione c’è

04/11/2023 0 Di Flavio Silvia

Pantelleria: la mancanza di continuità nei collegamenti via mare ha creato una situazione che va oltre il mero disagio logistico, frantumando la comunità locale

di Fla­vio Silvia

Un aspet­to fon­da­men­ta­le del­la que­stio­ne tra­spor­ti marit­ti­mi da/per Pan­tel­le­ria riguar­da la fre­quen­za del­le navi che ser­vo­no l’i­so­la. I pan­te­schi si aspet­te­reb­be­ro navi gior­na­lie­re, ma spes­so si tro­va­no a dover fare i con­ti con ser­vi­zi che ven­go­no inter­rot­ti a cau­sa del mal­tem­po o per ragio­ni sco­no­sciu­te. Duran­te i mesi inver­na­li, quan­do le con­di­zio­ni meteo­ro­lo­gi­che si fan­no più avver­se, i col­le­ga­men­ti pos­so­no diven­ta­re irre­go­la­ri o addi­rit­tu­ra ces­sa­re del tut­to. La fru­stra­zio­ne tra i resi­den­ti cre­sce espo­nen­zial­men­te, in quan­to si sen­to­no impo­ten­ti di fron­te a que­sta situazione.

Uno dei pro­ble­mi che ali­men­ta que­sta fru­stra­zio­ne riguar­da la dispo­ni­bi­li­tà di beni di pri­ma neces­si­tà. Quan­do le navi non rag­giun­go­no l’i­so­la, i super­mer­ca­ti si svuo­ta­no rapi­da­men­te, costrin­gen­do i resi­den­ti a dover fare i con­ti con la man­can­za di pro­dot­ti fre­schi e non. La sen­sa­zio­ne di abban­do­no e iso­la­men­to cre­sce quan­do i pro­dot­ti essen­zia­li scar­seg­gia­no, costrin­gen­do le fami­glie a dover paga­re prez­zi spes­so esa­ge­ra­ti per ciò che rima­ne disponibile.

La comu­ni­tà loca­le, nono­stan­te i suoi sfor­zi per far sen­ti­re la sua voce attra­ver­so i social net­work, resta in gran par­te impo­ten­te di fron­te a que­sta situa­zio­ne. La man­can­za di con­ti­nui­tà nei tra­spor­ti ha crea­to un sen­so di iso­la­men­to che ali­men­ta la fru­stra­zio­ne tra gli abi­tan­ti. La pos­si­bi­li­tà di non poter con­ta­re su un mez­zo di tra­spor­to affi­da­bi­le per col­le­gar­si con la ter­ra fer­ma ha por­ta­to, tra i pan­te­schi, un sen­so di impo­ten­za che va oltre il disa­gio lega­to alla man­can­za di pro­dot­ti nei supermercati. 

Una soluzione: la produzione in loco

Come sem­pre quan­do si par­la di dipen­den­za o auto­suf­fi­cien­za in meri­to ad un pro­dot­to si par­la di diversificazione. 

La pro­du­zio­ne loca­le, seb­be­ne sia una solu­zio­ne a lun­go ter­mi­ne, rap­pre­sen­ta una spe­ran­za per l’i­so­la di diven­ta­re auto­suf­fi­cien­te e ridur­re la dipen­den­za dai tra­spor­ti marit­ti­mi. Ovvia­men­te però, que­sta è una solu­zio­ne che richie­de tem­po e for­ti inve­sti­men­ti sul territorio. 

Que­sto sfor­zo ren­de­reb­be l’i­so­la più auto­suf­fi­cien­te in ter­mi­ni di pro­du­zio­ne di ali­men­ti, com­pre­si frut­ta, ver­du­ra e pro­dot­ti casea­ri. Signi­fi­ca, in altre paro­le, costi mino­ri al momen­to del­l’ac­qui­sto dei beni dato dal­l’ab­bat­ti­men­to del costo dei tra­spor­ti oltre ad una filie­ra più green e più sostenibile. 

Tut­ta­via, esi­sto­no esem­pi di iso­le che han­no rag­giun­to una mag­gio­re autosufficienza.

I modelli: Cuba e le isole di Åland

Dopo il col­las­so del­l’U­nio­ne Sovie­ti­ca negli anni ’90, Cuba ha affron­ta­to inter­ru­zio­ni nei tra­spor­ti e negli approv­vi­gio­na­men­ti. Per supe­ra­re que­sta sfi­da, l’i­so­la ha adot­ta­to una serie di stra­te­gie, tra cui:

  • Agri­col­tu­ra urba­na: Pro­mo­zio­ne del­l’a­gri­col­tu­ra in con­te­sti urba­ni, con­sen­ten­do alle per­so­ne di col­ti­va­re frut­ta e ver­du­ra localmente.
  • Agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca: Abbrac­cian­do l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca per ridur­re la dipen­den­za da pesti­ci­di e fer­ti­liz­zan­ti importati.
  • Pro­mo­zio­ne del­la pro­du­zio­ne loca­le: Incen­ti­van­do l’a­gri­col­tu­ra e la pro­du­zio­ne loca­le, ridu­cen­do così la neces­si­tà di impor­ta­re beni.
  • Ricer­ca e inno­va­zio­ne agri­co­la: Inve­sti­men­ti in ricer­ca agri­co­la e tec­no­lo­gie soste­ni­bi­li per miglio­ra­re la pro­du­zio­ne di cibo all’in­ter­no dell’isola.

Que­ste misu­re han­no con­tri­bui­to a ren­de­re Cuba più auto­suf­fi­cien­te in ter­mi­ni di pro­du­zio­ne ali­men­ta­re, ridu­cen­do la dipen­den­za dai tra­spor­ti marit­ti­mi per i beni di pri­ma necessità.

Ugua­li i prov­ve­di­men­ti nel­le iso­le di Åland, situa­te tra la Sve­zia e la Fin­lan­dia. Que­sti prov­ve­di­men­ti han­no por­ta­to al mede­si­mo risul­ta­to: l’au­to­suf­fi­cien­za dai tra­spor­ti marittimi. 

In entram­bi i casi, la pro­mo­zio­ne del­la pro­du­zio­ne loca­le, del­l’a­gri­col­tu­ra soste­ni­bi­le e il soste­gno alle comu­ni­tà loca­li han­no dimo­stra­to di esse­re chia­vi per rag­giun­ge­re l’au­to­suf­fi­cien­za, ridu­cen­do al con­tem­po la vul­ne­ra­bi­li­tà agli sbal­zi nei tra­spor­ti marittimi.

Modelli di Cuba e Åland: Soluzioni Possibili per Pantelleria

I model­li adot­ta­ti da Cuba e dal­l’Ar­ci­pe­la­go di Åland per rag­giun­ge­re l’au­to­suf­fi­cien­za in beni essen­zia­li, qua­li pro­dot­ti ali­men­ta­ri, pro­dot­ti casea­ri, frut­ta e ver­du­ra, offro­no solu­zio­ni pro­met­ten­ti anche per l’i­so­la di Pan­tel­le­ria. Ecco alcu­ne ragio­ni per cui que­sti model­li sono espor­ta­bi­li e appli­ca­bi­li a Pantelleria:

  • Simi­li sfi­de insu­la­ri: Cuba, Åland e Pan­tel­le­ria con­di­vi­do­no sfi­de comu­ni come la dipen­den­za dai tra­spor­ti marit­ti­mi e le inter­ru­zio­ni sta­gio­na­li dovu­te al mal­tem­po. Que­ste sfi­de ren­do­no i model­li di Cuba e Åland per­ti­nen­ti per Pan­tel­le­ria, poi­ché le solu­zio­ni svi­lup­pa­te in con­te­sti simi­li pos­so­no esse­re adat­ta­te alle esi­gen­ze locali.
  • Favo­ri­re la pro­du­zio­ne loca­le: Pro­muo­ve­re la pro­du­zio­ne loca­le è una stra­te­gia chia­ve in entram­bi i model­li. Pan­tel­le­ria può incen­ti­va­re la col­ti­va­zio­ne loca­le di frut­ta, ver­du­ra e altri pro­dot­ti agri­co­li, ridu­cen­do così la dipen­den­za dal­le impor­ta­zio­ni e garan­ten­do un approv­vi­gio­na­men­to più stabile.
  • Agri­col­tu­ra soste­ni­bi­le: L’a­do­zio­ne di pra­ti­che agri­co­le soste­ni­bi­li, come l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca, può miglio­ra­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za ali­men­ta­re, ridu­cen­do al con­tem­po la neces­si­tà di impor­ta­re pro­dot­ti chi­mi­ci agricoli.
  • Soste­gno ai pro­dut­to­ri loca­li: Inco­rag­gia­re e soste­ne­re gli agri­col­to­ri e i pro­dut­to­ri loca­li è un ele­men­to chia­ve in entram­bi i model­li. Pan­tel­le­ria può adot­ta­re poli­ti­che per soste­ne­re le comu­ni­tà rura­li e raf­for­za­re la pro­du­zio­ne locale.
  • Diver­si­fi­ca­zio­ne eco­no­mi­ca: Ren­den­do le comu­ni­tà loca­li più auto­suf­fi­cien­ti, Pan­tel­le­ria può ridur­re la sua vul­ne­ra­bi­li­tà agli sbal­zi nei tra­spor­ti marit­ti­mi e diver­si­fi­ca­re la sua eco­no­mia attra­ver­so la pro­du­zio­ne e la ven­di­ta di pro­dot­ti locali.
  • Ridu­zio­ne dei costi: Rag­giun­ge­re una mag­gio­re auto­suf­fi­cien­za può ridur­re i costi lega­ti all’im­por­ta­zio­ne di beni di pri­ma neces­si­tà, bene­fi­cian­do sia i resi­den­ti che l’e­co­no­mia locale.

In con­clu­sio­ne, i model­li di Cuba e Åland offro­no un qua­dro pro­met­ten­te per Pan­tel­le­ria, un’i­so­la che lot­ta con le sfi­de dei tra­spor­ti marit­ti­mi e del­l’ap­prov­vi­gio­na­men­to di beni essen­zia­li. L’a­dat­ta­men­to di que­ste solu­zio­ni alle esi­gen­ze spe­ci­fi­che di Pan­tel­le­ria potreb­be rap­pre­sen­ta­re un pas­so signi­fi­ca­ti­vo ver­so una mag­gio­re auto­suf­fi­cien­za e una comu­ni­tà più resiliente.


Foto di Tom­ma­so Brignone