Stamattina ha nevicato un po’ anche sull’isola di Pantelleria, anche se solo verso Scauri in…
Storie dall’Isola: Il ritorno a Pantelleria con la nave notturna
10/09/2024Per Storie dall’isola, ecco un altro testo di Silvia Nemeckova che ci racconta come un isolano torna a Pantelleria in una notte di traghetto
di Silvia Nemeckova
Il ritorno a Pantelleria con la nave notturna
Il ritorno con la nave notturna da Trapani delle 23.00 per Pantelleria ha un fascino indescrivibile. Solo chi il viaggio per Pantelleria l’ha vissuto lo capisce. Chi si può permettere la cuccetta e dorme profondamente perde quel fascino. Chi vuole, o deve risparmiare i soldi per la cuccetta, lo aspetta come l’avventura di una vita. L’avventura di una vita molto importante.
Il viaggio dura circa 6 ore. Quelle sei ore ognuno le trascorre in modo molto personale. È un abbandono alle mani del Signore, alle mani del comandante, alle mani dei marinai, dal primo all’ultimo. Solo noi e loro. Il nostro silenzio, i nostri pensieri, il buio, il nostro ‘’dover aspettare’’. Dalla partenza praticamente subito si perde la connessione telefonica, significa che all’improvviso non siamo collegati con il mondo intero. Solo noi, la nave, il rumore del motore, i marinai e la nostra vita. Chi è più fortunato dorme, dorme anche sdraiato sul pavimento. Sembriamo tutti dei senzatetto.
Nella vita è importante sentirsi ogni tanto ‘’piccoli’’, sentirsi ogni tanto ‘’nessuno’’, per non crederci superiori a qualcuno. Siamo tutti sulla stessa barca, letteralmente, anche se solamente per quelle 6 ore. Questa situazione ci serve a comprendere meglio la vita di chi vive o dorme veramente sulle navi, o peggio sui barconi per scappare dalle loro case, dalle situazioni tragiche o per comprendere cosa prova chi è veramente un senzatetto.
Chi non riesce a dormire, magari esce fuori e guarda. Guarda il mare e le sue onde notturne. Sente il suo suono. Il silenzio e il suono delle onde. Guarda la luna, le stelle e con ansia aspetta di vedere all’orizzonte le prime luci di Pantelleria. Cerca di sforzarsi a vederle. Il faro lampeggiante di Punta Spadillo conferma il nostro arrivo a casa. La casa dei sogni, perché Pantelleria è la nostra casa dei sogni.
Sulla nave si deve ubbidire. Si devono rispettare le leggi dei marinai. Sulla nave siamo tutti piccoli, dobbiamo ubbidire ai grandi che sono i responsabili della nave. Ci fidiamo del comandante, dei marinai, i nostri salvatori se per caso succedesse qualche disgrazia. La nostra vita di sei ore è nelle loro mani. I marinai sono i nostri eroi.
L’arrivo a Pantelleria comincia con il nostro raduno all’uscita che è anche il nostro saluto alla vita notturna passata sulla nave. Ce l’abbiamo fatta anche questa volta. Siamo forti. Il viaggio, sebbene pesante, lo abbiamo superato, vissuto e ci rimane come un’altra esperienza importante della crescita della nostra vita.
Siamo sempre noi, i cittadini di Pantelleria. Insuperabili.
Buon viaggio, buon arrivo e buon rientro alla nostra Pantelleria, che ci aspetta sempre con la sua ansia di abbracciarci forte!
Sono nata in ex Cecoslovacchia, sono di nazionalità slovacca. Già dalla scuola elementare nutro la passione per i libri, ero seguita dai miei genitori i quali pure leggevano tanto. In quel periodo andavamo spesso insieme in biblioteca a scegliere i libri o farci consigliare i libri in prestito, e così già da ragazza leggevo i libri per i ragazzi e ho cominciato a scrivere le piccole storielle che facevo leggere alle amichette, ai genitori, ai parenti.
In Italia sono dal 1997 dove a Roma ho cominciato a studiare l’italiano e da quel momento ho iniziato a leggere e scrivere anche in italiano. Mi piace leggere in italiano, perché così posso approfondire la lingua italiana di cui sono innamorata. Sono appassionata della grammatica italiana e per questo ho scelto il corso di giornalismo di UNIPANT a Pantelleria per crescere anche in questo ambito. A Pantelleria ci vivo dal 2001. Sono sposata con un pantesco, e abbiamo un figlio.