Pantelleria alla Biennale di Sondrio con Cucurummà

Pantelleria alla Biennale di Sondrio con Cucurummà

15/10/2024 0 Di Redazione

Pantelleria alla Biennale di Sondrio con Cucurummà

Si è con­clu­sa dome­ni­ca la pri­ma edi­zio­ne del­la Bien­na­le di Son­drio dedi­ca­ta all’arte in tut­te le sue mani­fe­sta­zio­ni: tea­tro, poe­sia, pit­tu­ra, scul­tu­ra, narrativa.

Cucu­rum­mà, il roman­zo di Lucia Bol­di ambien­ta­to a Pan­tel­le­ria, è sta­to fra i 15 sele­zio­na­ti – oltre 500 pro­po­ste da tut­to il mon­do – per la pre­mia­zio­ne di que­sta pri­ma edi­zio­ne. Nes­su­na com­pe­ti­zio­ne, solo un sere­no con­fron­to fra auto­ri e giu­ria, in un cli­ma di ricer­ca di bel­lez­za ed emo­zio­ni, fra sto­rie auto­bio­gra­fi­che e roman­zi di pura fantasia.

Rac­con­ta­re qui in Val­tel­li­na del­la mia pic­co­la iso­la nera – affer­ma Lucia Bol­di – del­lo sci­roc­co che sfer­za le vigne, dei pic­co­li tet­ti ton­di e bian­chi, è come par­la­re di un mon­do sco­no­sciu­to. Ho let­to lo stu­po­re negli occhi del­la gen­te: la mag­gior par­te di loro non ha mai sen­ti­to lo sci­roc­co fra i capel­li e la sal­se­di­ne sul viso. I loro abe­ti non ricor­da­no nean­che lon­ta­na­men­te le pal­me afri­ca­ne e il foehn non acca­rez­za la pel­le ma la sfer­za con for­za. Sono due dif­fe­ren­ti mera­vi­glie il sole che sor­ge sul­le cime inne­va­te e quel­lo sul mare blu, la bre­sao­la e il tar­roz con­tro il cucu­rum­mà, il bit­to e la case­ra con­tro le can­di­de tum­me. La diver­si­tà è vita, ed io mi sen­to un’ambasciatrice di Pan­tel­le­ria nel ‘pro­fon­do nord’. 
Cucu­rum­mà è sta­to apprez­za­to oltre che per la sto­ria di resi­lien­za tut­ta al fem­mi­ni­le e per lo sti­le veri­sta, anche per quel­la diver­si­tà di ter­ri­to­rio, di lin­gua e di tra­di­zio­ni che ren­de uni­ca e pre­zio­sa Pan­tel­le­ria. La par­te descrit­ti­va del roman­zo è sta­ta giu­di­ca­ta eccel­len­te, in gra­do di far per­ce­pi­re colo­ri e pro­fu­mi dell’isola. Se pen­sia­mo che Son­drio e Pan­tel­le­ria sono agli estre­mi con­fi­ni nord e sud dell’Italia è come se Cucu­rum­mà aves­se fat­to un lun­go e frut­tuo­so cam­mi­no.